A Reino fino al 21 agosto la mostra fotografica sul sisma del 1962

 
Il Comune di Reino, in collaborazione con L’Accademia di Fotografia Julia Margaret Cameron di Benevento, organizza la prima mostra fotografica 1962 FRAMMENTI…E UNA CERTEZZA – Ricostruire il futuro per una vita migliore, dall’11 al 21 agosto 2016. L’inaugurazione dell’evento è prevista per l’11 agosto alle ore 19,00 presso il Palazzo Meomartini, nella piazza omonima. La mostra vuole essere una testimonianza iconica per coloro i quali non hanno vissuto il dramma del sisma che interessò la cittadina sannita nell’agosto del 1962. Un viaggio fotografico tra passato e presente, suggestivo nel suo cammino, fatto di pietre e polvere, uomini e storie, paure e speranze. In occasione del cinquantaquattresimo anniversario di quello che fu battezzato poi «Terremoto Bianco», l’idea di riportare alla luce quegli scenari di grave disastro attraverso la prepotenza visiva del bianco e nero delle fotografie dell’epoca (stampate su pannelli forex formato 60 x 60), parti preziose dell’archivio fotografico di Tozzi/Palmieri e Angelo Orsillo. Reino è uno dei paesi più danneggiati della provincia di Benevento dalla catastrofe. Due violente scosse di terremoto, separate da un intervallo di circa dieci minuti, disseminano il panico tra gli abitanti: la terra trema, il numero dei danni e la tensione degli animi aumentano. All’indomani del terremoto, oltre l’ottanta per cento degli edifici risulterà gravemente danneggiato. Macerie ovunque; ma la popolazione non si arrende alla forza della natura. I cantieri svettano e la forza subentra allo sconforto. Per chi percorre le vie del paese, ancora disabitato dopo il sisma, l’impressione è che qualcosa si muova.

La certezza della ricostruzione ci ha restituito nel tempo una Reino moderna ed urbanisticamente rilevante. I fotografi dell’Accademia JMC (Adriana Pietrafesa, Annamaria Iuliano, Annamaria Izzo, Antonella Iannuzzi, Antonella Rosa, Ciro Milone, Davide Vella, Enrico Chioato, Giovanni D’Errico, Giuseppe Di Maio, Lello Campanelli, Maria Grazia Verze, Maurizio Iazeolla, Nicola Marotti, Raffaele Campanelli) ce ne forniscono testimonianza. E, a distanza di anni, ci dimostrano che qualcosa è cambiato. Le famiglie abitano quello spazio di terra e di quei frammenti di pietra non resta che il ricordo. Tuttavia, la ferita è ancora aperta nel cuore di quanti hanno vissuto sulla propria pelle quel 21 agosto. Il fine ultimo della mostra è quello di continuare in questa direzione. Servire da monito per le generazioni future: la pericolosità sismica del territorio campano, non differisce da quella di altre realtà. Una trasposizione pedissequa del lavoro fatto a Reino ben potrebbe impiantarsi altrove. Esempio di forza, dunque, e messaggio di speranza. Un ringraziamento speciale va a quanti hanno reso possibile la realizzazione dell’evento: l’amministrazione comunale che ha fortemente creduto nel progetto e che ha messo a disposizione la sua storica sede; Angelo Orsillo e Antonio Fava in veste di organizzatori; Salvatore Picciuto coordinatore; Mariangela Parente alla quale è affidata la direzione artistica; Raffaele Campanelli per la multimedialità; Italo Di Iasio per le installazioni; la Viesse Grafica per la stampa. Un ringraziamento anticipato va, invece, a quanti parteciperanno alla mostra, che si spera all’altezza delle aspettative e degna rappresentatrice del sentimento collettivo della comunità reinese.

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