C’era da aspettarselo, causa tanti errori commessi in questa torrida estate e che da tempo la critica sportiva evidenzia a fronte di risultati sconvolgenti: con una nave che affonda a gennaio, tutti o quasi sono costretti a guardarsi intorno, alla ricerca di una scialuppa che li salvi da questo mare in tempesta chiamato Benevento. Bocciati o costretti ad andar via, i nomi sulla lista di sbarco sono tanti, per non dire tutti, ma solo due fanno davvero gola in Serie A: stiamo parlando di Danilo Cataldi e Amato Ciciretti. Del secondo ne abbiamo già parlato abbondantemente, soffermiamoci sul primo, giunto nel Sannio dopo un’operazione che inizialmente sembrava essersi arenata, e con l’intenzione di riscattarsi da un periodo anonimo al Genoa.
DALLA LUCE ALLA PENOMBRA
Non sapremmo spiegare diversamente la parabola discendente di Danilo Cataldi, giovane promessa del calcio italiano lanciata dalla Lazio, sfortunato per via di diversi lunghi stop, che ha brillato nel 3-5-2 o 4-3-3 di Pioli un paio di stagioni fa. Con l’avvento di Inzaghi tutto cambia e Danilo passa al Genoa ad inizio 2017, lasciando più ombre che luci sul suo talento, a detta di molti ancora da sbocciare definitivamente. Danilo non è un calciatore da buttare, è un centrocampista su cui si può fare affidamento e sul quale la Nazionale minore ha puntato tantissimo, soprattutto agli Europei. Di Biagio lo vede sempre e in campo lui c’è, anche se spesso silenzioso. Arriva l’occasione Benevento, per lui un modo per riscattarsi, per prendere in mano le redini di un centrocampo da alta B e portare alla salvezza il Benevento. Ma qualcosa va storto, Danilo sembra non avere carattere e quando ostenta qualcosa incappa in errori stupidi ma evidenti. Il carisma, la forza da trascinatore di un reparto cardine in Serie A non s’intravedono e né Baroni né De Zerbi gli danno una mano, lui che è una mezz’ala e che si ritrova a giocare in un centrocampo a 4 o in mezzo tra due interni di centrocampo. Sa impostare e anche spezzare le azioni avversarie ma lì è sacrificato, eppure da solo tiene in vita un reparto che tra Memushaj, Chibsah e Del Pinto sembra essere un colabrodo, mentre con Viola qualcosa di buono lo si è visto, ma anche lui è diventato un caso. La prova provata del suo peso specifico a centrocampo la si ha quando ad Udine è assente per squalifica e il duo di centrocampo Chibsah-Del Pinto diventa da thriller. Un inizio stentato, con errori sanguinosi (contro il Perugia espulso e all’esordio a Genova errore sul secondo gol) poi trova un equilibrio, si stabilizza e tiene a galla un reparto oramai ansimante. Cataldi è ancora un elemento da salvare per il calcio italiano e la Fiorentina vuole tendergli il braccio, tirandolo fuori da questa nave che affonda: tutto dipende dalla Lazio, che ne detiene il cartellino, ma molto dipende anche dalla volontà del calciatore che, con la possibilità di tornare in biancoceleste a giugno senza subire l’onta della declassazione in cadetteria, potrebbe decidere già a gennaio di naufragare su altri lidi, lì dove a salvarlo c’è un uomo che lo conosce alla perfezione: Stefano Pioli. Un contesto diverso, meno teso e con minori responsabilità, al fianco di calciatori più navigati, potrebbe fare al caso di Danilo, che a 23 anni non ha ancora le capacità e la personalità, come già dimostrato al Genoa, di tenere in vita un reparto e giocare da solo, da catalizzatore. Frutto di strategie sbagliate, che vada via anche lui non bisogna fargliene una colpa.
ALTRE OPERAZIONI IN ENTRATA E USCITA
Centrocampo e attacco saranno i reparti più ritoccati, come detto già ieri: oltre a Cataldi, potrebbero lasciare il Sannio anche Chibsah e Viola. Il primo ha un’offerta proprio dalla Lazio che in cambio propone il prestito di Crecco che, non per sfidare la sorte, potrebbe ritrovarsi nelle medesime condizioni di Cataldi e Lombardi, impotenti di fronte ad una situazione più grande di loro. E a questo aggiungiamoci anche il discreto palmarès del centrocampista laziale, mai davvero titolare in A e reduce dal prestito all’Avellino nella scorsa stagione (nella Primavera biancoceleste fino al 2014, poi in prestito alla Ternana, al Modena e al Virtus Lanciano). Sarebbe come darlo in pasto agli squali, anche se è stata la Lazio a proporlo ai giallorossi, ma proprio in virtù di quanto accaduto in questi primi sei mesi, dovrà essere proprio il presidente Vigorito a ponderare bene la scelta e a non cambiare tanto per. Viola, diventato oggetto misterioso invece (nonostante le rassicurazioni di De Zerbi), potrebbe cercare casa in B, con diversi club di vertice sulle sue tracce. Ed è proprio in cadetteria che gli elementi del Benevento fanno più gola, soprattutto i due attaccanti George Puscas e Massimo Coda: il primo sarebbe un obiettivo primario del Palermo, insieme a Di Carmine, per sostituire Nestorovski in partenza per rimpinguare le deficitarie casse rosanero. Il secondo ha di nuovo sulle sue tracce la Salernitana che deve battere la feroce concorrenza della Cremonese ma a TuttoBari, l’agente Beppe Galli raffredda gli animi: “Non abbiamo ancora parlato con la società, se loro ci comunicheranno che non fa più parte del progetto allora valuteremo il da farsi, altrimenti resterà a Benevento. Non abbiamo fretta anche perché le offerte non mancano. Bari? Lo vedo bene ovunque. Mi hanno chiamato anche due squadre estere che militano nelle rispettive prime divisioni”. Da chiarire, infine, anche le posizioni di Gyamfi, Parigini e Lazaar: detto dell’interessamento del Benevento per Pisacane, un addio presumibilmente in prestito del ghanese spianerebbe le porte ad un nuovo arrivo sulla corsia di destra, senza contare l’addio quasi certo del terzino marocchino ai ferri corti con De Zerbi così come Parigini, che ebbe modo di essere beccato e poi rilanciato dal tecnico bresciano con scarsi risultati. Proprio da Cagliari, oltre a Pisacane, arriva un rinforzo per le fasce offensive, ovvero il tuttofare Farias che insieme al terzino napoletano accetterebbe la proposta del Benevento ma resta da convincere il Cagliari, sulle tracce di Costa e Letizia, secondo quanto riporta Ottopagine.it. Un’alternativa sarebbe comunque Ryder Matos dell’Udinese.
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