Benevento-Entella 0-0: Strega con la retromarcia, non sa più vincere

Foto Benevento Calcio Sito Ufficiale
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Il Benevento non sa più vincere. Secondo pari consecutivo, per di più in casa, due punti in quattro partite. Finisce 0-0 contro la Virtus Entella di Breda, partita che dalla vigilia si preveda tosta e rognosa ma che ha evidenziato soprattutto i limiti di una squadra che sembra scarica, senza idee e che non fa suo un modulo diverso dal 4-2-3-1. Nonostante l’appello di Baroni in settimana, nonostante il mister voglia lavorare sul 4-3-3 e sullo sviluppo di un sistema di gioco alternativo, la squadra non sembra digerirlo. Il risultato è un passo indietro rispetto alle tre prestazioni precedenti in cui la Strega non aveva meritato quel passivo così pesante. Entella che gioca di rimessa e che nel finale tenta anche il colpaccio, Cragno fa il protagonista anche oggi. In chiave classifica questo pareggio serve a poco, anzi si accorciano le distanze con le inseguitrici: il Bari è a -2 dopo la vittoria sul Frosinone che scivola al secondo posto e la Spal che sale in vetta grazie al 2-0 rifilato al Cesena nel derby, in attesa di Verona-Ascoli lunedì. In chiave playoff è bagarre, col Cittadella e il Perugia che pareggiano 1-1 e lo Spezia che ribalta il risultato in casa e batte 2-1 l’Avellino. In attesa del Novara che disputerà domani il derby piemontese contro la Pro Vercelli. E la Strega le prossime due trasferte giocherà a Perugia e a La Spezia…

LA GARA
Chiusa e priva di spunti interessanti. L’Entella all’8′ si rende pericoloso sugli sviluppi di un angolo con Caputo murato provvidenzialmente da Camporese. La manovra è lenta e la squadra spesso statica, intervallata da illuminazioni e flebili tentativi. Cissé dopo un’invenzione di Ciciretti spara alto da buona posizione in area. Poi lo stesso Dragon Ball, molto attivo nella prima frazione, impegna Iacobucci su punizione, Del Pinto raccoglie la ribattuta ma tira alto. Primo tempo che muore così, col Benevento che ha come al solito possesso e campo ma che non trova il guizzo vincente, spesso a pochi centimetri dalla porta. Entella che gioca di rimessa, soprattutto nella ripresa quando spezza il gioco e se la prende comoda, solito leit motiv di tutte le avversarie del Benevento al Vigorito. Ceravolo deve dare forfait dopo una conclusione sbagliata in area in cui ha sentito un dolore alla schiena, al suo posto Falco partito ancora dalla panchina. Cissé si sposta dunque al centro ma oggi è davvero in giornata no, prova una conclusione da posizione defilata che Iacobucci respinge. Ciciretti si spegne nella ripresa, tenta uno squillo nel finale ma niente più. È l’Entella a sfiorare addirittura il colpaccio in contropiede, l’arma migliore dei liguri: Catellani ruba il tempo a Camporese, sterza e serve la corrente Caputo che a botta sicura tira trovando la grande opposizione di Cragno. Altro tentativo quello di Palermo nel finale, con Cragno che risponde ancora presente. Nel recupero nasce un tre contro tre in cui Tremolada serve Diaw davanti al portierone giallorosso che fa un altro miracolo murando il suo tiro. Qualche fischio a fine partita in un clima gelido non dovuto soltanto al vento che oggi soffiava davvero forte.

SCELTE: 4-3-3 O 4-2-3-1?
Baroni ha indicato la via: il 4-3-3. Come fare altrimenti avendo a disposizione una batteria di centrocampisti di tutto rispetto e soltanto due attaccanti di ruolo, in attesa di Puscas? Ciò che lascia un po’ interdetti è la riconferma della formazione che ha affrontato la Salernitana col solo Lopez al posto di Pezzi. Non per gettare croci addosso a nessuno, ma Del Pinto nel trio di centrocampo sembra quello più a disagio, nonostante la volontà e la voglia che ci mette ad ogni partita. Buzzegoli deve ritrovare la dimensione che si era creato prima dell’infortunio in cui fece registrare prestazioni eccellenti, Chibsah gioca con una fasciatura alla mano e dovrebbe sottoporsi ad un intervento che ha deciso di posticipare per scendere in campo (non che l’operazione sia necessaria ma ciò sta incidendo sulle sue prestazioni). Ciciretti non pare a suo agio sulla fascia, lui che è un trequartista abituato a giocare da interno e con un supporto sulla sua fascia, con Venuti spesso in ritardo. Lo stesso discorso vale per Falco, meno esterno e molto più centrale, e oggi lo si è visto. Cosa può fare Baroni? È evidente che sta cercando di dare un’alternativa ad una squadra che è in un momento di stanca evidente ma che sia col 4-2-3-1 che col 4-3-3 propone sempre lo stesso tema tattico e le stesse giocate. Il 4-2-3-1 è il modulo più congeniale a questa squadra e che ha fatto le fortune dei giallorossi. Allora è giusto cambiare? Nella ripresa si è rivisto Eramo, entrato insieme a Viola. Magari quest’ultimo poteva essere la scelta iniziale in un centrocampo più di qualità e imprevedibile. E dovrebbe essere questo l’elemento in più che deve servire al Benevento in un momento così difficile come questo: Eramo e Viola sono due centrocampisti che possono ricoprire qualsiasi ruolo, due sorprese e mine vaganti per qualsiasi allenatore avversario. Baroni può rifletterci su.

SOLITA TATTICA
Anche col 4-3-3 si rivedono le stesse triangolazioni tipiche del 4-2-3-1, soprattutto in avanti con Ciciretti che ha bisogno del supporto costante di Venuti ma che al centro non trova gli inserimenti necessari dei compagni come col 4-2-3-1. Cissé poco attivo nel primo tempo, la partita la si decide sempre a centrocampo, con Buzzegoli fermo in regia e spesso in difficoltà, Chibsah e Del Pinto gli danno una mano per non complicarsi troppo la vita. Molti gli errori in questo senso. Le fasce aiutano a corrente alternata, Lopez sbaglia l’ultimo passaggio e soprattutto nella ripresa perde riferimenti con Falco che gioca da interno e resta solo nella terra di nessuno. Con Eramo e Viola può cambiare qualcosa ma il pressing alto dell’Entella e le ripartenze velenose hanno evidenziato una squadra scoperta, slacciata e spesso sproporzionata. Ringraziamo due baluardi quali Cragno e Lucioni, oggi ancora sugli scudi.

LE PAGELLE
CRAGNO 7,5: tre interventi micidiali su Caputo, Palermo e Diaw. Mantiene la porta inviolata e salva il Benevento da una debacle clamorosa.

VENUTI 5,5: ultimamente Lollo va a correnti alterne e fornisce giocate di qualità a buchi enormi nel corso della gara.

CAMPORESE 6,5: Catellani e Caputo sono due degli attaccanti più pericolosi della B, i pericoli maggiori arrivano sulle loro ripartenze dove si fa trovare pronto.

LUCIONI 7: si rende protagonista di interventi risolutori e spettacolari. Siamo ancora in piedi anche grazie a lui.

LOPEZ 5: corre tanto, troppo, ma si lascia andare a qualche defezione di troppo in difesa. Sulla fascia non ha spunti e manca di precisione, senza alternative crossa in mezzo o non sa che fare. Quella fascia sinistra sta patendo sofferenze.

DEL PINTO 5,5: con la grinta e il carattere che lo contraddistinguono sempre, si evidenziano però gli stessi limiti tattici visti contro la Salernitana. Deve adattarsi al centrocampo a 3 (dal 73′ Eramo 5,5: al rientro, ancora imballato, deve ritrovare minutaggio nelle gambe).

BUZZEGOLI 5,5: cerca di giostrare la situazione, di mantenere incollata la squadra e di fare da vertice in questo 4-3-3 che è un cantiere aperto. Va a finire che a centrocampo si perdono spesso troppi palloni e che lui non ha margini delle volte per agire, con una manovra lenta (dal 73′ Viola 5,5: a tutto campo, entra e lascia intravedere qualcosa. Perché non dall’inizio?).

CHIBSAH 5: soffre più del dovuto a centrocampo, si muove poco e non s’inserisce come sempre in area. Recupera qualche pallone ma oggi è troppo timido. La sensazione è che non vuole osare per via di quella fasciatura alla mano.

CICIRETTI 5,5: volenteroso come sempre, soprattutto nel primo tempo, si annulla nella ripresa. Finora col 4-3-3 Ciciretti non ha mai creato pericoli, sembra non gradire la posizione. Ha bisogno del raddoppio dei compagni, nella ripresa sbaglia palloni facili e gli diventa difficile saltare l’uomo.

CISSÉ 5: in ombra, nel primo tempo ha una buona occasione tra i piedi che sciupa, si ripete nella ripresa. Diventa punta con l’uscita di Ceravolo ma non salta un uomo. Prova a portarsi il peso dell’attacco sulle spalle ma è tutto nullo. Momo oramai ci ha abituato a grandi prestazioni alternate da partite anonime.

CERAVOLO 5: fa il solito lavoro in attacco ma si vede che è stanco e deve tirare fiato. Mai pericoloso, esce (sfortuna nella sfortuna) per via di un dolore accusato alla schiena (dal 53′ Falco 5,5: di nuovo panchina, deve rifiatare. Fare l’esterno proprio non gli si addice (o non gli piace?). Gioca da interno e lascia una fascia scoperta spesso per dare manforte a Ciciretti. Ma non funziona, così come non funziona il trio d’attacco).

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