L’avvento di Davide Nicola ha portato una ventata di ottimismo in casa Torino, con il presidente Cairo che ha affidato all’ex tecnico del Bari e tifoso granata il difficile compito di risollevare le sorti dei piemontesi, terzultimi in classifica con tredici punti. Un magro bottino conquistato con Marco Giampaolo in panchina e con l’allenatore nativo di Bellinzona che ha pagato con l’esonero, l’ennesimo della sua carriera, l’andamento negativo registrato soprattutto tra novembre e dicembre. In tale lasso di tempo, infatti, i granata in sei gare di campionato hanno conquistato la miseria di due pareggi (Crotone e Sampdoria) ed entrambi al Grande Torino.
È andata meglio nelle successive sei partite, con il Toro che di punti ne ha conquistati sette e perso soltanto con il Milan capolista. Con i rossoneri, inoltre, il confronto è stato doppio, in quanto tre giorni dopo la gara di campionato è arrivata l’eliminazione dalla Coppa Italia e con la truppa di Pioli riuscita a spuntarla soltanto ai calci di rigore. Un segnale, quest’ultimo, che ha evidenziato ulteriormente i cenni di ripresa dei granata, capaci in precedenza di fermare il Napoli al “Maradona”, di vincere a Parma con un secco 3-0 e di bloccare il Verona sull’1-1. Con lo stesso risultato è terminata anche la partita contro il Bologna, la prima delle ultime sei e antecedente a quella di Napoli.
Ciò, quindi, che non è andato giù al presidente Cairo è lo 0-0 di sabato scorso contro lo Spezia, con i granata incapaci di regalarsi i tre punti nonostante l’aver giocato per quasi tutta la partita in superiorità numerica. Una vittoria che, classifica alla mano, avrebbe portato il Torino ad abbandonare la zona retrocessione e nel mirino del massimo dirigente piemontese ci è finito anche il diesse Davide Vagnati. L’ex calciatore del Benevento, infatti, pur essendo stato per adesso confermato è sotto esame.