Cecatielli, cavatelli o cazzarielli: lo stesso nome per un’unica bontà
Qualcuno li chiama gnocchetti, altri cavatelli. In Valle Caudina sono più noti come cazzarielli, ma la maggior parte ama appellarli col simpatico termine “cecatielli”: la forma verbale è diversa, ma la sostanza non cambia e il sapore è unico e inconfondibile.
Cecatielli è la formula che andremo a utilizzare, perché la leggenda della loro origine ben si sposa con questo appellativo. Considerati come pasta dei poveri, in quanto preparati con gli ingredienti genuini che mai mancavano nelle dispense contadine, non esiste altro modo che la preparazione a mano, ieri come oggi. I cecatielli sono piccoli gnocchetti cavati di pasta fresca, ottimi da gustare, ma che nella preparazione necessitano di forza, precisione e tanta abilità.
La leggenda narra che anni e anni fa l’impasto nacque durante un litigio tra coniugi. Una donna, stanca dei continui tradimenti del marito, sbraitava contro il coniuge proprio mentre manipolava la pasta per realizzare gli gnocchi. A un certo punto, furibonda, cominciò a maneggiarla con estrema forza e precisione, come a voler “accecare” il marito. Da quell’impasto nacque il nucleo originario dei cecatielli. E ancora oggi, per la loro preparazione, sono necessari gesti forti e decisi. Olio di gomito, dunque, e tanta esperienza, uniti a una eccezionale passione, danno origine a un sapore unico e genuino.
Ingredienti per 4 persone: 400g di farina, 200 ml di acqua, sale q.b.. Procedimento: disporre a fontana la farina su un piano di lavoro, possibilmente di legno, e cominciare a versare, molto lentamente, l’acqua, partendo dal centro, finché non viene incorporata tutta la farina. Impastare per circa 10 minuti in modo energico e aggiungere ancora acqua, all’occorrenza. Quando si ottiene un panetto di pasta uniforme e liscio, lasciarlo riposare dai per circa 30 minuti, ricoperto da un canovaccio. Cospargere il piano di lavoro di farina e posizionarvi il panetto, da dividere in diversi pezzi da arrotolare con le mani in modo da formare dei bastoncini spessi circa mezzo centimetro.
Ricavare dei pezzettini, come a voler ottenere degli gnocchetti. Con dito indice e medio, cavare ogni gnocco di pasta tirandolo verso se stessi, esercitando una pressione stabile ma non troppo forte. Usare due dita per i cecatielli più piccoli, da abbinare a legumi e sughi di verdure. Usarne invece tre per ottenere dei cecatielli da condire con salse a base di pomodoro o altri sughi cremosi.
Se lo si preferisce, lasciare riposare i cecatielli per qualche ora per far sì che perdano l’umidità interna e possano risultare più fragranti e duri durante la cottura. Se si vuole ottenere una consistenza più morbida, cuocere la pasta immediatamente dopo la sua realizzazione.
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