"Conversazioni Animate", alla scoperta dell'animazione con Maria Pia Santillo
Oggi ci tuffiamo per un attimo nell’affascinante mondo dell’animazione grazie all’incontro che abbiamo avuto con la scrittrice sannita Maria Pia Santillo, autrice dell’innovativo libro: “Conversazioni Animate”, edito da RAUM Italic Edizioni e distribuito in Italia da Corraini da novembre 2016.
Chi è Maria Pia Santillo?
Ho 30 anni. Vivo da sempre in campagna, al sud. Dopo gli studi classici mi sono trasferita a Siena (unica parentesi cittadina) dove mi sono laureata in giurisprudenza e dove ho avuto la possibilità di frequentare ambienti molto stimolanti dal punto di vista artistico (Palazzo delle Papesse soprattutto): lì ho scoperto il cinema d’avanguardia di Brakhage e Mekas. Sono una persona molto schiva e curiosa, appassionata d’animazione e di musica psichedelica.
Come e quando nasce il tuo interesse per l’animazione?
Nasce da un incontro molto casuale con un animatore, Adriano Vessichelli. Tre anni fa più o meno. Mi suggerì tre titoli di cortometraggi d’animazione da vedere e andai a cercarmeli… da allora sto ancora qui a (ri)cercare.
Spiegaci il tuo lavoro: “Conversazioni animate”.
Mi piacciono le idee semplici. “Conversazioni animate” nasce da un’idea semplice: far raccontare il cinema d’animazione d’autore direttamente dai registi. In Italia non esisteva un libro esclusivamente di interviste a registi d’animazione corredato anche da immagini, fotogrammi, codice QR e così, insieme agli editori della Raum Italic, abbiamo lavorato anche al progetto grafico. “Conversazioni animate” è pensato come uno schermo cartaceo. La vera chicca, idea degli editori, è aver immaginato che sfogliando velocemente il libro, i numeri delle pagine diventassero progressivamente più grandi: in questo modo viene a crearsi il tipico effetto flipbook e l’illusione del movimento viene riprodotta anche su carta. Il lettore diventa anche un po’ spettatore. È un libro semplice ma ricco di dettagli.
Progetti già avviati e obiettivi per il futuro?
“Sono diventata scaramantica quindi non dirò nulla. Però c’è un progetto già avviato a cui ho collaborato, anche se in maniera molto marginale: un cortometraggio animato di Beatrice Pucci ispirato a “Fiabe Italiane” di Italo Calvino”.
Personaggi animati preferiti?
“Non ne ho. Subisco il fascino di Jeanne, la protagonista di “Belladonna of sadness” di Eiichi Yamamoto. Un personaggio carnale, delicato, elegante che accarezza con potenza il mio immaginario psichedelico e klimtiano”.
Autore/i e regista/i preferiti?
“Vado molto a periodi. In questo periodo sto rivedendo la filmografia di Len Lye. Poi stimo tantissimo il lavoro di Basmati. Apprezzo gli artisti multidisciplinari, quelli che non si fossilizzano su un’unica tecnica ma sperimentano continuamente”.
Per maggiori informazioni sui contenuti e sulle modalità d’acquisto di “Conversazioni Animate” cliccate QUI . E ricordatevi, leggere premia sempre…
F.M.