
Sconfitte pesanti nel passivo ma contro avversarie di un certo calibro consentono di imparare per migliorare e possibilmente non sbagliare più in futuro. La Strega tra i banchi della Serie A è chiamata nelle prossime due settimane alla prova di maturità, dall’alto di una posizione di centro classifica intatta nonostante la sconfitta. E tra gli alunni più bravi ce n’è uno silenzioso, ligio al dovere, che quando viene chiamato alla lavagna svolge l’esercizio perfettamente, e che da un paio di settimane a questa parte è tra i migliori della classe: signore e signori, Marco Sau.
INE-SAU-RIBILMENTE MARCO
Un paradosso se si considera la sua autonomia limitata in campo, eppure leggi Treccani e alla voce “inesauribile” spunta “fonte di ricchezza”. Che con lui si traduce in gol, rivelatisi anche preziosi come contro Genoa (a sigillare la gara) e Cagliari (facendo partire la rimonta giallorossa nella sua terra di Sardegna). E’ tornato Pattolino, capocannoniere della Strega in B che ha ingranato a cavallo del lockdown, patendo un periodo iniziale di magra che aveva fatto storcere il naso, e non poco, a più di qualcuno. E poi si è preso la scena, trascinando la squadra a suon di colpi di genio, risultando l’arma più decisiva e determinante a disposizione di SuperPippo. In B come in A. Non lo vedi e non lo senti, ma è un brivido che corre lungo la schiena. Titolare soltanto in 4 gare finora, partito dalla panchina 13 volte e 3 senza entrare. Ha totalizzato 413 minuti in campionato e ha segnato già quanto Lapadula (3), servendo due assist nel primo scorcio di stagione che hanno prodotto 6 punti ai sanniti (per il 3-2 di Letizia a Genova e per il vantaggio di Lapadula sul Bologna).
IL VERO ACQUISTO DI GENNAIO
Una sola gara giocata interamente in questa stagione, nella sfida fantasma contro l’Empoli in Coppa Italia, finita con un sonoro 2-4 per i toscani. La dice lunga sull’impatto in campionato del folletto sardo nel Benevento privo della fantasia di Caprari e ieri anche delle giocate di Roby Insigne, partito dalla panchina. Con lui in avanti Lapadula ha un supporto in più, viene scaricato di molte incombenze perché si muove senza palla e catalizza l’attenzione. Esce anche per riceverla avendo qualità in impostazione, e ha senso della posizione e fiuto del gol negli ultimi metri. Basti vedere come approfitta della dormita della difesa atalantina per sfruttare al meglio l’assist delizioso dell’esordiente Pastina. O la magia della Sardegna Arena a tramortire la retroguardia isolana e Cragno, servito al bacio da Schiattarella. Con lui in avanti la linea arretrata avversaria ha un pericolo in più a cui pensare e una forza in più da domare. Senza disdegnare il lavoro in ripiegamento, protezione palla e visione di gioco anche dalla propria trequarti. Il Benevento ha riscoperto Sau, molte volte accantonato, sarà anche per pensieri di mercato (in scadenza a giugno) che adesso non lo vedono più sulla graticola (Moncini e Iago Falque gli indiziati ad uscire). Tra Pinamonti e Cutrone, Pavoletti e Cornelius, Inzaghi ha trovato la sua ine-sau-ribile fonte di ricchezza. E’ Marco.