
Era sparito e di lui nessuna notizia, familiari e parenti evidentemente preoccupati. Pietro, 33 anni, però non sarebbe più tornato a casa dalla sua amata e dalla sua adorata figlioletta. Una macabra scoperta, fortuita, casuale e il lutto di una comunità che si è stretta intorno alla famiglia. Conosciuto in città, ai più noto per la sua passione viscerale per il Benevento e da anni presente sui gradoni del “Vigorito”. La Curva Sud gli ha dedicato uno striscione nei pressi della Nord: “Ciao Pietro continua a tifare da lassù”.
Una notizia drammatica, quella giunta nella gelida mattinata di ieri, che ha addolorato tutti. Intorno alle 11 la scoperta, involontaria, a opera di due giovani che si trovavano nei paraggi della zona industriale di Ponte Valentino. Hanno attraversato la stazione ferroviaria dismessa al traffico passeggeri, mai a pensare di trovarsi di fronte una scena così cruda, sconvolgente. Il cappio, legato alla grata del sottopassaggio, e il corpo esanime. L’intervento dei carabinieri è stato celere, raggiunti poi dalla polizia ferroviaria, dal Pm e dal medico legale per i sopralluoghi e gli accertamenti di rito.
In prima battuta si presumeva avesse deciso di farla finita alle prime luci del mattino, indagini più approfondite riconducono il gesto a un paio di giorni fa se non addirittura verso metà settimana. Tanti quanti le ore senza sentirlo né vederlo. La Peugeot rinvenuta nei paraggi, ferma lì da sabato. Ascoltata la famiglia, stamattina è stata sentita anche la compagna, in stato di shock. E’ in queste ore che ascoltando le persone più vicine si cerca di stabilire la natura del drammatico gesto, non si escludono motivazioni legate a liti familiari. Non ha lasciato lettere, biglietti, nessun messaggio. Ma tutti gli elementi, anche social, sono al vaglio degli inquirenti per venire a capo di una vicenda che ha spezzato una vita e i cuori di molti.