È la notte dei Baroni: Benevento-Vicenza 0-0, giallorossi e arbitro sotto accusa

Foto Benevento Calcio
Foto Benevento Calcio

La brutta copia del Benevento del girone d’andata mette in scena un nuovo atto del suo triste e immeritato declino: finisce 0-0 il secondo anticipo della 37^ giornata di Serie B. Partita decisa da scelte arbitrali senza senno e da una mancanza di fame dei giallorossi che non riscattano il doppio scivolone di Cittadella e Brescia. Il Perugia nell’anticipo delle 19:00 ha battuto 1-0 il Novara, tornando momentaneamente al 4° e scavalcando il Benevento, in attesa delle gare di domani.

RITORNO ALLE ORIGINI… O FORSE NO
Perché questo Benevento era diverso, questo Benevento aveva sfacciataggine, fame, grinta, cattiveria. No non è questo il Benevento, che perde ancora punti contro le squadre di bassa classifica. Ritorno alle origini solo nel modulo, quel 4-2-3-1 tanto caro alla Strega, e con gli interpreti giusti. Confermata la linea difensiva vista nel secondo tempo a Brescia, a centrocampo ecco Chibsah (il migliore) e Buzzegoli col quartetto al completo in attacco: Ciciretti-Falco-Cissé a supporto di Ceravolo. Tra i suoi piedi le occasioni migliori nel primo tempo, mentre Camporese spreca l’incredibile nella ripresa colpendo la traversa di testa. Eppure il Benevento aveva cominciato con un bel piglio grazie al primo squillo di Ciciretti. Poi Vicenza pericoloso con Cragno che fa il miracolo su Vita. Fase in cui i biancorossi si fanno preferire, arrivando anche alla conclusione con Bellomo. Il Benevento orchestra in avanti con i fantasisti a disposizione ma non finalizza mai. Ceravolo verticalizza per ben tre volte, senza mai trovare il gol: colossale l’occasione divorata a fine primo tempo, sbaglia lui l’angolazione del tiro ma Vigorito è lesto. Nella ripresa il Benevento non scende proprio in campo, tanta confusione e gambe che tremano. Ebagua si rende pericoloso con un colpo di testa poi la Strega si scuote con la traversa di Camporese. Incredibile cos’ha sciupato solo soletto. Bellomo sull’altro fronte ci prova al volo, al lato. Vicenza che approfitta dei calci piazzati e dei giocatori a ridosso dell’area per calciare, Rizzo subentrato ci prova anche lui, alto sopra la traversa di poco. Nel frattempo i due allenatori adoperano i cambi e Ceravolo e Cissé provano a ridestare dal sonno un po’ tutti, il primo di testa e il secondo al volo dalla distanza. Finale con Baroni che schiera il 4-2-4 inserendo anche Puscas e squadre lunghissime. L’assalto praticamente non c’è e il Vicenza in contropiede rischia pure di sfangarla, bravo Lucioni a salvare su Signori alla fine.

DI CHI SONO LE COLPE?
Beh a chi dare le colpe quando il colpo di testa di Camporese si stampa sulla traversa, non pensi alla sfortuna? Ma ci vuole anche precisione e freddezza, caratteristiche che il Benevento aveva. Gli episodi fanno la differenza e dopo due giornate che girava bene, ecco che la Dea Bendata torna a voltare la faccia alla Strega. Tra Cittadella, Brescia e Vicenza possiamo annoverare un’infinità di “casualità” negative, di episodi da vedere e rivedere. Certamente il Benevento c’ha messo del suo, senza assalire il Vicenza nel finale, senza comandare il gioco e lasciando a tratti il pallino in mano agli avversari che, come da copione, hanno provato a vincerla prendendo coraggio. E già ne avevano abbastanza, quindi perché aiutarli così? Chibsah si rivede a centrocampo e offre la prestazione migliore, Ciciretti e Falco inizialmente si pestano i piedi e si trovano sempre meno, Cissè offre un primo tempo indecente sbagliando nel quarto d’ora iniziale tutti i palloni avuti tra i piedi, Venuti e Lopez non spingono troppo sulle fasce, non raddoppiando e offrendo una soluzione alternativa. Fasce poco sollecitate, si cercano gli spazi interni, con Ciciretti che cerca palla in mezzo e anche col provvisorio 4-3-3 non va sull’esterno.

LA NOTTE DEI BARONI
Il primo, in panchina, le prova tutte per portare a casa i tre punti, tornando al 4-2-3-1 e variando col 4-3-3 e il 4-2-4 spregiudicato nel finale, ma è indubbio che l’allenatore giallorosso è in seria difficoltà, per non dire in confusione. Il mercato di gennaio ha letteralmente stravolto un centrocampo che col 4-2-3-1 vede quegli arrivi quali Eramo e Viola fuori. Questa squadra può e deve interpretare due ruoli diversi, ma il 4-2-3-1 è quello più congeniale alle caratteristiche della squadra. E c’è da dire che quelli scesi in campo non hanno ancora dimostrato tutte le parole spese da Baroni finora ovvero “la squadra ha fame e voglia di riscatto”. È la notte, soprattutto, dell’altro Baroni, dell’arbitro e i suoi assistenti, capaci di non fischiare alla Strega un fallo a favore. Mancano almeno due rigori per fallo di mano, uno quasi alla fine solare e che fa rimanere interdetti dato che Baroni era lì e ha lasciato proseguire. Ancora una volta arbitri decisivi come l’incapacità della squadra di invertire la tendenza: la corsa playoff si complica ancor di più.

LE PAGELLE
CRAGNO 6,5: grande l’intervento su Vita, corre qualche pericolo in uscita.

VENUTI 5,5: non fa il necessario per supportare la fascia.

CAMPORESE 6: grande il rammarico per la traversa colpita, in difesa è preciso.

LUCIONI 6: salvataggio provvidenziale nel finale su Signori, prestazione di Brescia riscattata.

LOPEZ 5: manca anche stasera il suo supporto, troppo bloccato in difesa.

CHIBSAH 6,5: il migliore di stasera. La panchina gli fa bene e ritrova la condizione, offrendo una prestazione di fisico e corsa.

BUZZEGOLI 5,5: si affida troppo ai lanci senza gestire la palla, Baroni lo fa uscire quando i suoi lanci sarebbero invece serviti (dall’81’ Puscas sv).

CICIRETTI 5,5: gioca al centro e abbandona la fascia, offre spunti interessanti, passaggi ad hoc e giocate congeniali alla squadra, ma manca quando serve davvero. Scompare nella ripresa.

FALCO 6: meglio di Ciciretti. I due non si servono spesso e pare proprio che Pippo scelga altre soluzioni, trovando ottime giocate. Che succede alla coppia? (dal 71′ Eramo 5: il suo ingresso non produce effetti).

CISSÉ 4,5: ancora una volta nota dolente. Paga il peso di un primo tempo disastroso, si riprende nella seconda frazione ma non abbastanza da risalire la china. Non c’è.

CERAVOLO 6: spreca diverse occasioni nel primo tempo, una ghiotta con Vigorito pronto alla respinta. In attacco c’è ma mancano precisione e fortuna.

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