“Io non mi candido perché ho preso un impegno con la mia comunità ma saremo in ogni collegio per spostare gli equilibri”: così il sindaco di Benevento e leader di Noi Di Centro, Clemente Mastella, dal Circolo Rari Nantes di Napoli dove questa mattina è stato svelato il simbolo con il quale il partito parteciperà alle elezioni politiche 2022. Presente la scritta ‘Mastella’ gialla in campo blu, il nome del partito con le lettere ‘Dc’ evidenziate in maiuscolo, una fascia tricolore e il campanile che già caratterizzava il simbolo dell’Udeur e il movimento politico ‘Noi campani’ con il quale Mastella ha partecipato alle ultime elezioni regionali.
“Non siamo una piccola fronda, il sondaggio di Noto ci dà molto forti in Campania, in Puglia, in Basilicata e in Molise. Senza di noi il centrosinistra perde anche i collegi uninominali in Campania. Finora non ho sentito nessuno ma se mi chiamano io ascolto tutti, però non vado a elemosinare niente a nessuno. Ho la mia forza e ci presenteremo nei nostri collegi se ci fosse insensibilità da parte di altri, ma poi perdono” ha detto l’ex Guardasigilli, come riportato da Adnkronos, nel commentare il sondaggio sulle intenzioni di voto che vedoon il movimento al 9% in Campania, al 5% in Puglia e Molise e al 4% in Basilicata. Mastella però è chiaro: “Un’alleanza seria presuppone che non ci siano veti per tentare di vincere, altrimenti è inutile partecipare alla gara. Bisogna presentarsi con un programma serio, che non sia solo l’Agenda Draghi, ma un’agenda che guardi in particolare alle diseguaglianze al Sud, alle famiglie in difficoltà. Nessun veto – ha ribadito – altrimenti il centrosinistra perde, il centrodestra vince tranquillamente e Letta dopo le elezioni sarà l’ex segretario del Pd”.
In caso di mancata alleanza, “siamo pronti anche ad andare da soli. Se non ci fosse una risposta ai nostri interrogativi e alle nostre richieste di alleanza, in virtù dei dati che vengono fuori dal sondaggio, siamo disposti anche ad andare da soli. Peraltro ho già vinto nella mia città, Benevento, contro uno schieramento di centrosinistra e uno di centrodestra, il 28 luglio ci sono le elezioni provinciali e vincerà il mio candidato contro centrosinistra e centrodestra. Direi che non c’è due senza tre, vinceremo anche in alcuni collegi uninominali”. La chiave, secondo Mastella, è “portare avanti l’esperienza che è stata fatta da De Luca con le regionali. In Campania un’area centrale forte esiste, non è un caso che io arrivo a cifre molto alte: secondo Noto in Campania sono al 9%” e questo perché “dopo l’uscita di scena di De Mita sul piano naturale, io rappresento l’ultimo erede di questa famiglia democristiana che è ancora molto forte in Campania e in Sicilia. Qui la direzione è andata verso sinistra, in Sicilia è andata verso destra. Se di questo vogliono tenere conto, lo facciano, altrimenti ne terranno conto gli elettori. A noi non ce ne frega nulla, facciamo la nostra battaglia a mani nude e andiamo avanti”.
Stoccate a Letta, M5s e Forza Italia: “L’alleanza con il Movimento 5 Stelle sarebbe innaturale, un disastro, anche se aritmeticamente valgono ancora qualcosa. Ma poi ve lo vedete Di Battista alleato con me? Peraltro gli consiglio di stare in Siberia. Qui fa molto caldo, lì si sta freschi”. Berlusconi? “Vuol fare il presidente del Senato. Ha detto che se vince porta le pensioni a 1000 euro? Io a 1010, con due milioni di alberi… Se è così allora si può dir tutto”. Il consiglio al centrosinistra e a Letta: “Non farei una battaglia ossessiva contro la Meloni e il “nero”, altrimenti si fa una martire che rischia di avere più voti di quelli che ha già. Serve un programma alternativo”. Ma anche tanta scaramanzia: “Consiglio, se sono ancora in tempo, di evitare la parola ‘progressisti'”. E poi: “L’ultima volta che in Italia ha vinto il centrosinistra è stato il 2006 e chi c’era nel 2006? Mastella. E vinsero grazie ai voti della Campania. Quindi, non fosse altro che per scaramanzia, per un po’ di iella da evitare, consiglio di fare l’alleanza con noi. Chi non la fa sono cacchi propri”.
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