Giornata contro le mafie, Mastella: “Serve un patto educativo in tutta Italia”

Celebrata anche in città la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con il cortile di Palazzo De Simone che ha accolto centinaia di studenti che attraverso striscioni, slogan e nomi incisi su delle magliette hanno voluto esternare la propria contrarietà contro le mafie e ricordare tutti coloro che sono stati barbaramente uccisi.

All’incontro, organizzato dall’associazione Libera in stretta sinergia con l’Università degli Studi del Sannio, ha aderito anche il Comune di Benevento e per il sindaco Clemente Mastella bisogna impegnarsi affinché si creino le condizioni per la creazione di un patto educativo che interessi tutto il Paese. “Bisogna riportare sul sentiero della legalità la società incivile e deve essere un’opera di tutti i cittadini e non soltanto di un’associazione benemerita come Libera. Occorre un patto educativo in tutta Italia, in ogni comune per sradicare quei requisiti improntati alla criminalità. Ai cittadini dico di darci una mano anche a preservare i nostri monumenti e purtroppo stamattina abbiamo appreso dell’atto vandalico al Comunale. Se qualcuno ha visto qualcosa è giusto che parli. Bisogna fare ogni sforzo possibile per conservare al meglio il nostro patrimonio storico”.

Una giornata che Libera celebra con lo slogan “È possibile”, con il referente provinciale Michele Martino che ci ha tenuto a mandare un abbraccio, seppur a distanza, alle famiglie delle tantissime vittime innocenti. “Quella di oggi, vista la presenza di tanti ragazzi, è una giornata chiassosa e oggi la mafia ha una partita difficile da affrontare, ma sono trent’anni che portiamo avanti la nostra battaglia contro la mafia. La strada da percorrere è ancora lunga e oggi il nostro abbraccio va a tutti i familiari delle vittime innocenti delle mafie e ci teniamo a ricordare tutte le vittime. Quei nomi vanno pronunciati con responsabilità e questo è il vero senso di questa giornata”.

Di responsabilità nel ricordare tutte le vittime innocenti ne ha parlato anche il rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora: “Pronunciare i nomi rappresenta una responsabilità, ma anche un dovere per tutti noi perché molto spesso quello che succede lo si lascia passare come un fenomeno che riguarda altri. Isolare, quindi, il fenomeno dalla società civile non è corretto e stiamo qui per dire che ogni forma di criminalità è un qualcosa che riguarda tutti”.

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