I democratici sanniti all'attacco "delle bufale Mastelliane"

mastella valentino
“Nell’epoca delle post-verità, delle fake-news e delle bufale non poteva mancare il protagonismo mediatico-ciarliero del sindaco di Benevento. L’illustre – si legge in una nota infuocata del Pd Sannio – scende in campo per commentare una «non notizia», ovvero la falsa defenestrazione dell’ex vice sindaco di Baselice, Salvatore Brancaccio, per ragioni di politica extra locale: l’adesione alla lista Noi Sanniti per Mastella. Sarebbe intervenuto alla bisogna un diktat del PD, magari di Matteo Renzi in persona, il segretario nazionale del partito!”.
Brancaccio che ha aderito al movimento Noi Sanniti di Mastella e Mario Pepe da qualche ora non è più vice sindaco di Baselice, l’accaduto era stato letto da Mastella come una defenestrazione per l’uomo che ha sposato la battaglia politica del progetto del sindaco di Benevento.
Domenico Canonico, sindaco di Baselice
Domenico Canonico, sindaco di Baselice

Sulla faccenda è intervenuto anche il sindaco di Baselice. “Voglio precisare e meglio spiegare – riferisce in aggiunta il sindaco Domenico Canonico – che si è trattato di un semplice e concordato avvicendamento, così come previsto dal gruppo di maggioranza con l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre scorso”.

“Ricordano tuttavia molto bene i cittadini del fortore – continua la nota della federazione provinciale del Pd – cosa abbiano prodotto da quelle parti decenni di mastellismo e chi siano i personaggi che l’illustre vorrebbe ritornassero in auge. Non è d’altronde possibile dimenticare la tragicomica storia dell’ospedale di S. Bartolomeo in Galdo, opera giunta a compimento solo negli organigrammi della sanità regionale. Non sono obliabili i trentennali studi di fattibilità sulla fortorina mai elevati al rango di progetti, neppure preliminari. Come si potrebbe d’altro canto tralasciare di richiamare alla mente la consuetudine del mercato delle vacche prodromica della dislocazione territoriale dei servizi di primo soccorso ed emergenza sanitaria? Si tratta, in effetti, di una storia lunga e molto poco mirabile che un minimo di decenza vorrebbe riposta negli angoli bui della memoria. Angoli – conclude la nota – che tuttavia non scompaiono dalla coscienza dei cittadini fortorini, già immolati più volte sull’altare della vanagloria dell’illustre ceppalonese cui pare sia già passata la voglia di fare il sindaco della città capoluogo”.

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