Piccolo rompete le righe prima di immergersi del tutto nella nuova stagione, con l’obiettivo fissato a lunedì 8 agosto quando la Strega sarà ospite del Genoa a Marassi per il bagno d’esordio in Coppa Italia: giallorossi rientrati nel primo pomeriggio di ieri alla base per poi ognuno prendere direzioni diverse. Avranno due giorni a disposizione per eliminare le scorie di un ritiro di luglio duro e dettato dall’afa ma anche dalle piogge degli ultimi giorni. C’è da far fronte alle esigenze del calendario che vogliono i giallorossi in campo alla vigilia di Ferragosto, domenica 14, contro il Cosenza, e successivamente poi nuovamente in Liguria contro il Grifone.
Ironia della sorte le due compagini rossoblù saranno un ritornello ricorrente restituito dal beffardo algoritmo che ha determinato il cammino del Benevento in campionato, svelato nello scenario suggestivo di Reggio Calabria. La prima è andata, ossia l’amichevole contro la truppa di Dionigi terminata 1-0 per i silani. Un test contro una pari categoria, seppur di bassa fascia, che rientra nei ranghi delle amichevoli il cui risultato viene relegato in secondo piano rispetto a indizi sulla condizione atletica e spunti tecnico-tattici sui quali il tecnico Fabio Caserta dovrà riflettere. Indicazioni importanti tratte anche dall’ultimo test finito in parità in quel di Cascia contro il Siena, squadra di Serie C che ha disputato la prima partita del suo romitaggio estivo.
Zero gol nelle uscite più probanti, difficoltà nel creare pericoli ma soprattutto nel trovare lo spunto degno di nota che consenta di concretizzare sotto porta: sono le due spie accese negli ultimi due test (figlie anche del passato) e che potrebbero indurre l’allenatore a praticare le prime scelte che, semmai ce ne fosse bisogno, potrebbero tradursi anche in chiave mercato. Il pensiero al 4-4-2, spolverato con l’arrivo di La Gumina (una ventina di minuti in tandem con Forte), inevitabilmente apre spiragli in sede di trattative, alla ricerca di elementi duttili e funzionali in entrambi i moduli. Ma è anche questione di numeri, quelli che mancano alla rosa di un Benevento che può ancora permettersi operazioni “over” senza l’affanno di dover guardare con preoccupazione alla famosa lista.
L’addio di Lapadula inevitabilmente ha fatto calare l’asticella della qualità in attacco ma questa sembra mancare anche in mezzo al campo, dove oltre a Viviani non c’è nessuno capace di illuminare il gioco e propiziare le trame offensive. Detto di una difesa che deve fare ancora i conti con il cruccio di Barba (ancora due i centrali che servirebbero alla Strega se proprio si vuol dormire tranquilli), mancano all’elenco un centrocampista di qualità, un esterno destro e una punta giovane che si accontenterebbe della panchina. Un cantiere aperto, insomma, anche alla luce dei continui interessamenti per i pezzi pregiati giallorossi. Pochi sono i punti fermi e inamovibili, per tutti gli altri telefoni aperti. All’orizzonte c’è il Genoa, due volte nel giro di due settimane, nel mezzo di nuovo il Cosenza. Può voler dire tutto o niente, ma è da qui che la Strega comincerà a misurare le proprie aspettative.
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