Il Benevento si fa fermare dalle traverse, finisce 0-0 contro il Perugia

c__data_users_defapps_appdata_internetexplorer_temp_saved-images_14457286_10154561379124605_7562289411178536080_n

Tre partite, un punto. Tre partite, quattro traverse. Il Benevento contro la sfortuna, l’imprecisione, contro il destino che prima dà e poi toglie. Il Benevento pareggia 0-0, interrompe un altro record, quello che lo vedeva sempre in rete sinora in questo 2016, da ben trenta partite consecutive. Il Vigorito però resta sempre un fortino inespugnabile. La Strega ai punti, come detto da Venuti nel post-gara, avrebbe vinto. Prima frazione abbottonata e squadra imbottigliata nel traffico perugino, ripresa gagliarda con le energie da dosare per la pronta trasferta di Trapani di martedì sera. Baroni schiera un inedito 4-3-1-2 che lui tramuta nel classico 4-2-3-1 in fase d’attacco con Del Pinto sulla linea dei trequartisti e Cissè esterno, Falco dietro a Ceravolo terminale offensivo. Difesa confermata, ritorno da titolari per Chibsah e Buzzegoli, che si confermano i veri perni del centrocampo giallorosso. Prima panchina stagionale per Ciciretti (affaticamento muscolare accusato in settimana), accompagnato da Melara, turn-over in vista di Trapani. Per i Grifoni, mister Bucchi lascia in panca il centrale di difesa Monaco e quello di centrocampo Brighi, recuperato in extremis. Gettati nella mischia Chiosa e Ricci, con Nicastro e Guberti ai lati di Di Gennaro, vero spauracchio quest’oggi. Perugia che gioca bene ed è bello da vedere sin dalla prima uscita stagionale, gli interni di centrocampo s’inseriscono spesso in avanti creando superiorità numerica in fase d’attacco, giocatori intercambiabili e sempre in costante movimento. Benevento che non ha soluzioni e segue sempre le stesse linee, anche se gli esterni sono assenti e a centrocampo si crea troppo traffico. Zebli, Dezi e Ricci arginano bene la manovra giallorossa. L’impatto con la gara è pesantissimo: Cissé serve all’indietro Falco che sull’esterno ricambia e pesca Momo che tira al volo colpendo la traversa. Primo brivido al Vigorito, sotto un bel sole e davanti a 7000 spettatori, 250 venuti da Perugia. Grifoni che giocano sulla fascia presidiata da Guberti, dove spesso s’infila Dezi, Venuti chiamato agli straordinari. Benevento impreciso, non trova sbocchi né spazi aperti, il Perugia quando si difende chiude il centrocampo in un ermetico 4-5-1 con Di Gennaro pronto a far partire il contropiede. Arbitro fiscale al massimo e che non concede sconti (solo) al Benevento. Ammoniti Lopez e Cissé. Di Gennaro sponda di testa per Zebli che dal limite sbaglia il tiro al volo. Perugia che presiede il campo ma che non crea pericoli. Ci prova Ceravolo di testa ma non punge. La ripresa si apre con un’altra traversa, stavolta a colpirla è Lucioni di testa. Tutti al Vigorito invocano alla sciagura e vedono gli spettri, ma com’è solito fare, nella seconda frazione di gioco gli Stregoni si svegliano e chiudono il Perugia nella propria metà campo. Sempre Lucioni su corner colpisce di testa e manda di poco al lato, il Perugia ci prova in contropiede, Guberti pescato bene tira di prima intenzione ma la sua conclusione finisce facile tra le braccia di Cragno. Il pressing del Benevento non è asfissiante, c’è bisogno di dosare bene le energie e di non affaticarsi. Per questo Baroni inserisce De Falco al posto di Buzzegoli, Ciciretti al posto di Falco e Jakimovski in cambio di Cissé. Bucchi inserisce l’ex Buonaiuto al posto di Guberti, poi toglie dal campo nel giro di cinque minuti Belmonte e Ricci per Imparato e Brighi. Forcing finale della Strega, troppo imprecisa. Jakimovski, servito bene da Lopez, ha la palla buona per il vantaggio, rasoterra respinto da Rosati. Poi Ciciretti al volo spara alto. Proprio allo scadere la palla del vantaggio ce l’ha lo sfortunatissimo Venuti che sul calcio d’angolo di Ciciretti si trova a tu per tu da solo davanti alla porta e incredibilmente colpisce alto di testa, tra lo stupore generale. Con questo pareggio le distanze tra Benevento e Perugia restano invariate, anche se senza il punto di penalizzazione sarebbero pari in classifica. Il Verona tenta già la prima mini-fuga battendo 3-0 la Pro Vercelli e portandosi a 23 punti, a +5 sul Cittadella sconfitto dall’Ascoli nell’anticipo delle 19 di ieri, l’Entella strappa un pari a Salerno portandosi a quota 16 insieme a Perugia, Spezia e Carpi. Cade l’Avellino che perde 1-0 a Novara, si riscatta il Bari che batte 3-0 il Trapani, ultimo, e prossimo avversario del Benevento martedì. Cosmi manda tutti in ritiro, Baroni sbarca in Sicilia con la voglia di strappare i tre punti, come dichiarato nel dopo-gara. Il Benevento c’è, l’importante adesso è non uscire stravolti da un tour de force davvero pericoloso.
Le pagelle di Benevento-Perugia:

Cragno 6,5: poco impegnato ma si è preso la scena in più occasioni, quando c’era da uscire sulle palle alte e dominare nella sua area piccola. Sempre sicuro e mai una defezione, oggi non ha subito nemmeno gol anche se di pericoli ne ha visti arrivare pochi.

Venuti 5,5: purtroppo ha avuto una chance troppo ghiotta allo scadere che ha sprecato tra lo stupore generale. Peccato, poteva diventare l’uomo giornata. Guberti gli dà del filo da torcere, Lorenzo si trova sempre in inferiorità quando con Dezi raddoppia sul suo lato. Lascia la fascia scoperta su contropiede finalizzato da Guberti. Ha bisogno dell’aiuto di Del Pinto e Lucioni, ma le defezioni viste nelle partite precedenti sono scomparse. Sfortunato.

Padella 6: ordinato e mai scomposto, argina come può, anche con le cattive, Di Carmine. Nella ripresa non corre troppi pericoli e si concede qualche avanzata sui calci d’angolo.

Lucioni 6: si permette di correre qualche rischio che lui stesso ha alla fine evitato. Dai suoi piedi partono lanci lunghi inutili e talvolta errati. La traversa trema ancora, sempre pericoloso di testa. La fortuna non gira più.

Lopez 6: un motorino su quella fascia, difende bene e si propone soprattutto nella ripresa, quando il Benevento alza il baricentro. Diventa un esterno offensivo, corre i chilometri su quel lato del campo. Condottiero.

Chibsah 6,5: è diventato il perno e il faro del centrocampo. Pulito, calmo, dà maggiore sicurezza. Pecca di rapidità in alcune situazioni di contropiede ma sa sempre cosa fare e quali tempi usare. Una roccia a centrocampo.

Buzzegoli 6: una partita che lo ha visto svolgere il compitino nel migliore dei modi. Esce al 20′ della ripresa per dare spazio a De Falco e rifiatare in vista del match col Trapani (dal 65′ De Falco 6: smista per Lopez che sale molto sull’esterno sinistro, fa partire i contropiede nell’assalto finale e serve buoni cambi di gioco. Stessa prestazione di Buzzegoli).

Del Pinto 6: anche lui non sfigura nel centrocampo disegnato da Baroni. Si prevedeva un inedito 4-3-1-2 trasformatosi in 4-2-3-1 in fase d’attacco, evidente soprattutto nella ripresa, quando Del Pinto si sposta sulla linea dei trequartisti. Non sfigura e non fa disastri, partita nella norma per lui.

Falco 6: partita di sacrificio per Pippo che arriva anche nella propria metà campo a prendersi il pallone e a darlo sugli esterni, s’incaponisce troppo quando cerca la giocata tra le linee o il dribbling in più. Sarebbe servita una maggiore concretezza da parte sua. Ha fatto il suo dovere fin quando non è stato sostituito con Ciciretti (dal 78′ Ciciretti 6: entra acclamato dal pubblico, ci regala qualche sombrero e qualche giocata di fino, spara alto da ottima posizione e serve un cioccolatino da calcio d’angolo per Venuti che  spreca malamente. Tutto questo nemmeno in un quarto d’ora giocato).

Cissé 6: la traversa balla ancora, il missile al volo se si sarebbe infranto in porta avrebbe bucato la rete. Molto largo, scambia con Buzzegoli e Lopez a sostegno, si accentra, cerca la giocata con Ceravolo, il tiro da lontano che Rosati respinge. A Baroni è piaciuto, il pubblico da lui si aspetta il gol (dall’80’ Jakimovski 6: entra e dà il suo contributo. Poco per i minuti giocati ma si trova un pallone tra i piedi che poteva valere il vantaggio e forse i tre punti. Peccato).

Ceravolo 5,5: fa la solita gara di sacrificio, corre e azzanna l’uomo. Stavolta non trova il gol, al Vigorito ancora non segna. Solo un colpo di testa bloccato facilmente da Rosati, per il resto la porta non l’ha vista ma ha ripiegato sul solito aiuto e sacrificio per il gruppo.

Sostieni la Libera Informazione

Una tua donazione è importante per sostenere il nostro progetto editoriale. Grazie!

 

Lascia una risposta