Il Novara fa il minimo indispensabile, il Benevento cade di nuovo: al Piola finisce 1-0 per gli azzurri

Foto Benevento Calcio Pagina Ufficiale
Foto Benevento Calcio Pagina Ufficiale

Il riscatto non arriva, la Strega si arrende di nuovo, stavolta al cospetto del Novara. Turno infrasettimanale amaro per il Benevento che non si rialza dalla sconfitta di venerdì e perde la seconda partita consecutiva. Non accadeva dal girone d’andata quando Salernitana ed Entella stesero la Strega. Proprio le due squadre che il Benevento affronterà in casa nelle prossime due giornate. Terza vittoria consecutiva invece per il Novara che risiede stabilmente in zona playoff a 40 punti. In vetta, una grande Spal tiene il passo del Frosinone andando ad espugnare l’Arechi di Salerno (granata prossimi avversari del Benevento domenica alle 17:30). Frosinone che viene fermato sull’1-1 dal Perugia, mentre il Verona batte 2-0 una Ternana sempre più in crisi. Ora il Benevento è al quarto posto sempre fermo a 46 punti, a 6 distanze dalla capolista Frosinone a quota 52, seguito dalla Spal a 51 e dal Verona a 49. Incalza il Bari, a -3 dagli Stregoni. Nel derby di domenica la vittoria è d’obbligo contro una Salernitana a sua volta affamata di punti.

SCELTE E TATTICA
Pesano le assenze di Chibsah e Ciciretti, Baroni fa riposare Venuti e Pezzi lanciando Gyamfi e Lopez. Matera a sorpresa dal primo minuto, sulla trequarti con Melara e Falco alle spalle di Ceravolo. Ceravolo che ha giocato un tempo ma che non ha potuto dare il contributo necessario alla squadra per via di un fastidio che l’ha costretto a non scendere in campo nella ripresa, al suo posto Cissé. Nel Novara salta all’ultimo Galabinov, sostituito da Lukanovic. Bene nei primi minuti, possesso efficace. Tanta tattica tra le due parti, il Novara prova ad uscire fuori ma non è mai pericoloso. Lanci lunghi da parte degli azzurri, Benevento che fa ottime combinazioni dalla difesa al centrocampo ma che non trova sbocchi in attacco, sbagliando cross a dismisura. Gli unici tentativi arrivano dalla distanza ma il primo tempo non offre spunti interessanti. Manca chi salta l’uomo in attacco. Le corsie esterne devono spingere, le coppie Gyamfi-Melara e Lopez-Matera dialogano ma a volte si perdono, in copertura vanno spesso in ritardo. Il duo di centrocampo bene nel primo tempo, nel secondo nettamente in calo. Fase offensiva totalmente assente. Nella ripresa Novara più pimpante e Benevento che sembra smarrirsi con l’assenza di Ceravolo. In un quarto d’ora di pressione il Novara va in vantaggio sul solito calcio da fermo che continua a punire i giallorossi di Baroni, e si divora due volte il raddoppio. Poi il team di Boscaglia si limita ad addomesticare il match, lasciando al Benevento la possibilità di attaccare. Squadra smarrita e senza idee, il tutto viene riassunto dalle urla di Baroni che si arrabbia con Lucioni per via dei palloni buttati dai lanci lunghi. L’unico spunto importante è quello di Pajac, per il resto Benevento mai davvero incisivo. Si sente l’assenza delle prime linee, partita sfortunata che poteva andare diversamente se la Strega ci avesse creduto. Forse è proprio in questi momenti che si fa sentire l’assenza di ricambi di peso, sulla solita fascia sinistra e in attacco. I soliti infortuni sono un handicap ai quali Baroni è abituato e nemmeno vuol farne una giustificazione per le sconfitte. La trappola di Boscaglia ha avuto il suo effetto: massimo risultato col minimo sforzo.

LA GARA
Partita bloccata dagli schemi tattici di Boscaglia e Baroni. Gli unici tiri degli Stregoni si segnalano con Matera e Melara dalla distanza senza un buon esito. Macheda per gli azzurri nel finale di prima frazione, palla a lato. Ripresa tutta dei padroni di casa che all’improvviso passano: punizione di Sansone dalla sinistra, svetta Macheda che fa da sponda a Troest che solo solo insacca, Gyamfi se lo perde. Vantaggio Novara legittimato poi da una doppia clamorosa occasione fallita prima da Macheda che davanti a Cragno tira colpendo l’esterno della rete e poi con Sansone che servito bene da Lukanovic sbaglia un rigore in movimento, Cragno si supera. Il Benevento subito dopo lo svantaggio reagisce, Matera serve al centro Del Pinto che non trova il tap in vincente, palla di pochissimo fuori. Poi nel finale il neo entrato Pajac s’incunea in area in mezzo a due azzurri e tira da posizione ravvicinata ma defilata, Da Costa si salva in angolo. Le energie non ci sono più per provare a pareggiare, le scorie della partita di venerdì, sia fisiche che mentali, si fanno sentire e son determinanti: il Benevento perde e stavolta meritatamente.

LE PAGELLE
CRAGNO 6,5: sufficienza piena per il capolavoro sul tiro di Sansone, unica parata della serata ma davvero importante per non chiudere sul 2-0.

GYAMFI 5: inizialmente molto in difficoltà, Dickmann gli fa mangiare la polvere. Poi prende le distanze ma l’esterno si rivela un avversario durissimo. Qualche buona chiusura, l’asse con Melara non funziona sempre. Si perde Troest in occasione del gol partita, colpevole.

CAMPORESE 5,5: Macheda avversario duro da affrontare, Lukanovic più imprevedibile di Galabinov. Serata non troppo impegnativa ma le colpe sull’ennesimo gol subito da un calcio piazzato son troppe per tutti, lui compreso. Qualche uscita sbagliata e un po’ di nervosismo nel finale.

LUCIONI 5,5: il capitano neo papà tocca tanti palloni ma spesso li regala alla tribuna. Qualche cambio gioco uscito bene ma non era questo il tema tattico che voleva Baroni. Ancora responsabilità sul gol.

LOPEZ 5: un passo indietro rispetto alla partita col Bari. In ritardo su Lukanovic in qualche occasione, pensa più a spingere che a coprire, lasciando una falla sulla corsia di sinistra. Con Matera l’asse sinistro non va.

DEL PINTO 6: grande primo tempo d’interdizione, tanta efficacia a centrocampo. Cala nella ripresa con tutta la squadra. Prestazione di carattere.

VIOLA 5,5: passano tanti palloni dai suoi piedi ma il giro palla è sterile. Si eclissa nella ripresa. Non facile contro la sua ex squadra.

MATERA 5,5: volenteroso, prova a buttare il cuore oltre l’ostacolo ma quest’ostacolo stasera era insormontabile. Ha provato ad illuminare il match, qualche scambio con Falco e con Melara, ma la prima col Benevento si fa sentire nelle gambe (dal 74′ Pajac 5,5: prova ad essere nel vivo del match e va vicino al gol. Aveva poco tempo per riscattarsi).

FALCO 5: fa la solita gara ma è costantemente accerchiato da maglie azzurre. In calo nel secondo tempo, poco brillante e dedito alla causa.

CERAVOLO 5: ingiudicabile per via del problema fisico che l’ha colpito durante il primo tempo. La squadra si perde senza di lui, sfortuna nera (dal 45′ st Cissé 5: nessuno spunto importante e poco aiutato, quasi assente per via di un acciacco).

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