La Strega non si ferma più, battuto anche il Novara. È 1-0 e terzo posto consolidato

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Il pomeriggio del Vigorito è inevitabilmente pieno di tensione emotiva e di gioia che trasuda da tutti i pori. Vedere uno stadio così colorato, festante, sin dall’ingresso dei giocatori nel riscaldamento, uno stadio che fa valere il fattore campo contro gli avversari, un fortino, come definito nel post-partita da Ceravolo, quell’arma in più che tutti gli avversari in B oramai temono, è uno spettacolo per qualsiasi amante del calcio. Lo conferma Abodi, presidente della Lega B, ospite al Vigorito. Dopo Spal e Verona, tra le mura amiche a farne le spese è anche il Novara di Boscaglia, si salva la Pro che dal Sannio se n’è uscita con un punto in tasca. Continua la serie positiva, l’imbattibilità, il record che mette in risalto l’impresa giallorossa in questo 2016 che segna la storia del calcio sannita. Sfida pungente, da prendere con le dovute precauzioni. Il Novara, con tanta voglia di riscatto, fermo a quota 5, cerca punti importanti e lo dimostra con la propria impostazione di gioco. Una squadra che sicuramente meriterebbe di più e che punta ad un campionato di vertice anche se risiede ad oggi al terzultimo posto, in attesa del Latina, ultimo, che gioca domani. Baroni propone il 4-4-2 e archivia inizialmente il 4-2-3-1 causa assenza di Falco, che si siede nuovamente in tribuna. Rientro posticipato per lui. Allora dentro Momo Cissé in coppia con Ceravolo. Cragno in porta, la difesa sempre la stessa con Venuti, Padella, Lucioni e Lopez. Centrocampo a quattro con la coppia Buzzegoli-Chibsah a fare da schermo e sugli esterni Ciciretti e Melara. Il Novara cambia qualcosa. Si parte dal grande escluso Scognamiglio, beccatissimo dai tifosi giallorossi, che si siede in panchina. Al suo posto Beye. Tra i pali Da Costa, Calderoni e Dickmann sulle corsie arretrate e centrale Troest insieme al già citato Beye. Viola convocato e appena rientrato dall’infortunio parte dalla panchina, allora spazio a Selasi nel trio di centrocampo insieme a Casarini e Faragò. Sansone trequartista alle spalle di Galabinov e Bajde. Parte forte proprio uno tra i più pericolosi del Novara, Sansone, che si trova a tu per tu con Cragno e il portierone della Nazionale gli sbarra la porta. Novara che fa girare ottimamente il pallone ponendo spesso i tre di attacco a tu per tu coi difensori sanniti. Benevento molto contratto e in difficoltà nelle prime battute, scoordinato e impreciso. Novara che gioca bene tra le linee e con i movimenti crea caos in difesa. Al 18′ si vede il Benevento con Ciciretti che serve bene Ceravolo che taglia e tira, debolmente però. Il Novara ha un’occasione con Sansone in semirovesciata, alto. Botta e risposta, questa volta tocca a Melara che cavalca bene da metà campo, si accentra e tira, pallone di pochissimo fuori, con Da Costa che salva in angolo. Benevento a questo punto del match propositivo, Novara che chiude bene gli spazi. Ciciretti prova ad infiammare il match con un tiro a rientrare potente. Pallone di poco fuori sopra la traversa. Ma un minuto dopo, al 44′, arriva la gioia del popolo beneventano: ottimo triangolo nello stretto tra Chibsah e Ceravolo, pallone che arriva al ghanese che dal limite spara un rasoterra che batte il portiere piemontese. Esplode il Vigorito per la prima e unica gioia del match. Arriva il gol del chiacchieratissimo Chibsah (dedicato al padre per la prima volta presente allo stadio) che oggi si guadagna il titolo di migliore in campo. Il primo tempo si chiude con la Strega in vantaggio, nella ripresa invece la squadra di Baroni controlla ed evidenzia qualche difficoltà a livello fisico: le tre partite della scorsa settimana e l’ultimo, faticosissimo impegno a Bari si fanno sentire nella gambe. Giallorossi che alla fine tengono molto bene all’assalto del Novara, che nella ripresa alza il baricentro e si porta vicino al gol. Ci prova Calderoni dal limite, blocca Cragno. Baroni e Boscaglia effettuano tutti e tre i cambi: nel Benevento sostituito Cissé con Jakimovski e si passa al 4-2-3-1, nel Novara entrano Viola al posto di Selasi e Adorjan per Sansone. Le squadre si allungano, il Novara molto più propositivo cerca il bandolo della matassa, il Benevento gioca sulle ripartenze ma non punge, non ha più benzina. Novara sprecone, che non concretizza sotto porta. Arrivano palloni dagli esterni che i difensori neutralizzano alla perfezione così come un monumentale Lucioni che chiude tutte le ripartenze. Onore anche agli altri tre del pacchetto arretrato. Grande occasione per Casarini che si trova di fronte a Cragno ma il super portiere neutralizza il tiro indirizzato nel sette basso, in girata. Il popolo giallorosso esulta come fosse un gol. Entra Del Pinto al posto di Ceravolo, nel Novara Corazza al posto di Galabinov, ancora a secco di gol. Ciciretti resta l’unico riferimento offensivo, il Benevento si predispone momentaneamente col 4-5-1 poi Baroni passa al 3-5-2 nei minuti finali, quando entra Camporese (prima presenza per lui) al posto di Melara, sfinito. Ultima chance per il Novara che nell’assalto finale, su un corner al 93′ non concretizza con un colpo di testa di Troest. Il pubblico è in delirio e trascina i ragazzi alla seconda vittoria consecutiva: finisce 1-0 e uno sguardo breve alla classifica, col Cittadella corsaro a Trapani per 2-0 che vola a quota 18 seguito a ruota dal Verona vincente a Terni per 3-0 a 16 punti e il Benevento a 14. Ottima prestazione dell’Entella che batte 4-1 un Vicenza in crisi e si porta in zona playoff in attesa di Pisa e Spezia domani. Per le altre campane invece, arriva la prima vittoria dell’Avellino, 3-2 alla Pro Vercelli. Sempre 3-2, ma in favore della Spal, per la Salernitana, avversario del Benevento nel primo derby campano della stagione domenica prossima. Si giocherà il posticipo dell’8^ giornata, ore 17:30. 2200 biglietti a disposizione: sarà esodo Sannita. E come ha affermato Baroni, testa a Salerno, ci sarà un altro campo da conquistare.
Le pagelle di Benevento-Novara:

Cragno 7,5: semplicemente un mostro. Oggi ipnotizza Sansone e Casarini, tocca a loro com’è toccato ai vari Catellani, Souprayen e Maniero. Contro la Salernitana non ci sarà, chiamato nell’under 21 da Di Biagio. Dall’Uomo Cragno a Ghigo Gori Batman. Le nostre vittorie, però, passano per i guantoni del nostro portierone. Immenso.

Venuti 6,5: nel primo tempo si concede qualche errore di troppo, si fa infilare spesso da Calderoni che va in sovrapposizione, dalle sue parti anche Faragò fa il bello e cattivo tempo insieme a Bajde. Recupera nella ripresa, quando non fa passare più nessuno e alza così l’asticella. Bene anche in sovrapposizione.

Padella 7: è un gladiatore. Anche oggi dà prova di una grandissima generosità, si fa male e rientra più forte di prima, sintomo di quanto un gladiatore possa lottare nonostante le ferite sul corpo.

Lucioni 7,5: si è reso protagonista di alcuni interventi eccezionali su delle ripartenze avversarie davvero pericolose. Il suo popolo lo erge a salvatore della patria, bisogna solo inchinarsi di fronte a cotanto strapotere difensivo. Incommensurabile.

Lopez 7: il solito Walterino che si becca un giallo per un fallo ad inizio partita, ormai c’ha fatto il callo. Scivola troppo nel primo tempo, non trova l’intesa con Melara. In effetti entrambi s’imbottigliano nel traffico sulla loro corsia, dove i piemontesi vanno bene in raddoppio. Ma qualche sgroppata se la fa e il cuore è sempre grande. Ottima prestazione in generale.

Ciciretti 6,5: cerca sempre l’invenzione, la giocata che spacca la partita. Questa volta non arriva ma ha dato il suo contributo ad una vittoria importante. Partita di sacrificio per lui.

Buzzegoli 6: impreciso e fuori fase, forse gli impegni precedenti hanno intaccato la condizione di oggi. O magari aveva soltanto nostalgia di Novara?! Aldilà delle battute, nella ripresa pensa più a sacrificarsi in difesa e a far ripartire l’azione. Ci mette la grinta.

Chibsah 7,5: arriva il migliore in campo, l’autore del gol vittoria. Lo avevo detto da settimane, il ragazzo stava crescendo a vista d’occhio ed era evidentemente lontano dalla migliore condizione. Quello visto oggi era un leone indomabile, affamato della sua preda. E oggi ha anche centrato il bersaglio, per la gioia di un popolo che da lui non cercava altro che conferme. Da paura!

Melara 6,5: grande spirito di sacrificio. Si propone come nel suo stile, sfiora la rete con una staffilata da fuori, va a supporto di Lopez quando c’è da difendere. Esce sfinito, ha dato tutto (dall’88’ Camporese sv).

Ceravolo 6: si divora il vantaggio su assist di Ciciretti. Gioca la sua solita partita, attacca la profondità e fa a sportellate con quel colosso di Troest. Non una giornata facile per lui, che comunque ha fatto il suo sporco lavoro. Sempre da lodare (dall’81’ Del Pinto 6: chiamato a rinfoltire un centrocampo che non aveva gamba, se la cava bene).

Cissé 6: troppo distante dalla squadra e poco reattivo nelle prime battute, perde diversi palloni e fa mugugnare il Vigorito. Poi man mano entra nel vivo del match e cerca di fare da sponda per gli esterni. Non gioca una brutta partita ma da lui ci si aspetta ancora la giocata che infiamma la gara (dal 69′ Jakimovski 6: anche lui come Del Pinto è chiamato a sostegno di un centrocampo un po’ in debito di ossigeno. Si passa col suo ingresso al 4-2-3-1, si fa notare per delle buone giocate e fa salire la squadra nelle fasi più importanti del match).

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