L'Ascoli incatena il Benevento: finisce pari e senza reti al Vigorito

de falco benevento
Foto Ascoli Picchio Fc 1898 SpA

Porta blindata e pallone che non è riuscito a varcare la linea, vuoi per sfortuna, vuoi per bravura del portiere. Benevento e Ascoli si annullano e l’assalto al Frosinone svanisce, col Verona che domani proverà a tornare in vetta. Resta il rammarico e l’amaro in bocca per una sfida che sarebbe potuta andare diversamente se il tiro di Ceravolo non si fosse spento sul palo o Lanni non avesse fatto gli straordinari. Partita dell’Ascoli prevedibile, messa sul piano fisico e delle ripartenze micidiali. In una di queste Orsolini stava per beffare la Strega, colpendo la traversa. Al Benevento pare manchino due rigori, due falli di mano in area, con almeno uno più solare rispetto all’altro, ma non per l’arbitro. Condotta arbitrale abbastanza libertina, poche le ammonizioni rispetto ai falli commessi dai piceni, che appunto hanno provato a tagliare le gambe ai giallorossi come prospettato alla vigilia del match. Dubbi sul fallo da ultimo uomo di Augustyn: per Rapuano era da giallo, ai limiti del rosso, ma Ceravolo stava andando in porta. Benevento sprecone soprattutto nella ripresa, grande mole di gioco ma poca concretezza, soprattutto contro un avversario che si difende a pieno organico e con ogni mezzo a propria disposizione.

SCELTE E TATTICA
Cissé viene provato come previsto da trequartista ed offre un’ottima prova, lo si vede davvero in forma. Venuti torna al suo posto con Gyamfi che si siede in panca, a sorpresa De Falco scavalca Buzzegoli e del Pinto e va al fianco di Chibsah. Aglietti, invece, non tradisce le attese e si schiera con un compattissimo 4-4-1-1 con Felicioli esterno alto, Gatto a supporto di Cacia e Orsolini sulla fascia opposta. I bianconeri attendono il Benevento nella propria metà campo, chiudendo tutti gli spazi sulla trequarti. Fasce intasate, Chibsah a centrocampo non ha libertà di movimento. Nel primo tempo la pressione degli ospiti è tantissima, con Cacia, Orsolini e Felicioli pronti ad attaccare i difensori giallorossi. Nella ripresa, prevedibile, l’Ascoli abbassa il baricentro e si rintana nella propria metà campo. Si rivede il Benevento visto nella ripresa ad Avellino, Benevento che ha tenuto sempre in mano il pallino del gioco. Baroni passa al 4-2-4 inserendo Puscas e togliendo Cissé, per cercare lo sforzo maggiore lì in avanti. Nulla di fatto, s’impatta contro il muro piceno: riuscire a segnare così diventa un’impresa difficile per tutti.

LA GARA
La prima conclusione è di Ceravolo, servito da Venuti, che in girata non impensierisce Lanni. Poi ci prova Cacia, rasoterra centrale neutralizzato da Cragno. Venuti dalla distanza, botta impressionante di poco a lato. Occasionissima per il Benevento con Ceravolo che entra in area e batte Lanni, pallone che però si stampa sul palo. Sulla ribattuta, Cissé a porta spalancata manda alto. Ancora Benevento vicinissimo alla rete: De Falco dal limite col sinistro trova la deviazione di Ceravolo che per poco non insacca. Il Benevento è in odore di gol, l’Ascoli riesce ad arrivare all’intervallo sullo 0-0. Nella ripresa ritmi bassi e Ascoli che ha tra i piedi di Orsolini l’occasione più ghiotta del match: vinto il contrasto con Pezzi, il giovane ascolano entra in area e defilato centra la traversa. In precedenza ci ha provato Ciciretti col solito sinistro potente a rientrare, palla sopra la traversa. Sul capovolgimento di fronte, Ciciretti ci prova nuovamente, scaldando i guanti di Lanni, poi Falco strozza troppo la conclusione. Il Benevento preme sull’acceleratore cercando il bandolo della matassa, Pezzi a rimorchio schiaccia di testa ma Lanni si supera. Doppio cambio per l’Ascoli, poi ancora Pezzi pericoloso con un tiro da posizione angolata, Lanni ancora in corner. Il Benevento prova a sfondare come può l’affollatissimo muro bianconero creatosi davanti la porta. Dentro Puscas, poi Buzzegoli e Pajac, ma la storia non cambia. Nemmeno il 4-2-4 sortisce alcun effetto, con Puscas che sul finire in torsione cerca il gol liberatorio, ma Lanni in posizione centrale para. Finisce 0-0, con la Strega terza solitaria in attesa del Verona e con la testa al Frosinone, distante due punti. Al Matusa lo spartiacque della stagione.

LE PAGELLE:
CRAGNO 6: una giornata che ha visto qualche insidia nelle pochissime sortite offensive degli ascolani. Graziato dalla traversa, poi scompare nella ripresa.

VENUTI 7: si rivede “l’Intercity” di inizio stagione. Perfetto in ogni uscita, impeccabile in fase difensiva e pericoloso in quella offensiva. Sulla sua fascia nulla può Felicioli.

CAMPORESE 7: il migliore insieme a Venuti. Gara straordinaria dell’ex Empoli che non sbaglia praticamente nulla in difesa se non il primo tocco ad inizio gara (se proprio vogliamo trovargli un difetto). Cacia neutralizzato, tanta sostanza e fisicità, pronto a raccogliere ogni pallone in area, meglio lui di Lucioni.

LUCIONI 6: c’è poco da dire, Camporese gli ruba la scena ma lui non sfigura. Ha tenuto comunque a bada un Cacia poco ispirato.

PEZZI 6,5: un’altra grande prova per Flash che in due occasioni potrebbe trovare la rete ma gli viene negata. Si protrae tutto in avanti nella ripresa, diventa praticamente un’ala. Rischia su Orsolini, per il resto grande periodo di forma per lui.

CHIBSAH 6: pochi varchi per lui, aggredito a centrocampo e talvolta si complica la vita. Non è insufficiente la sua prova, ci mette sempre l’anima.

DE FALCO 6: più libero di impostare dato che la preoccupazione degli avversari era su Chibsah. Non sfigura, lanciato contro ogni previsione della vigilia, e non fa rimpiangere Buzzegoli (dall’86’ Buzzegoli sv).

CICIRETTI 6: la sua carica agonistica è eccezionale ma oggi gli avversari non lo fanno respirare. Gli chiude le porte Lanni, difficile trovare un varco in area. Serata no.

FALCO 5,5: spento, poco ispirato. Prestazione mediocre e senza spunti interessanti (dall’86’ Pajac sv)

CISSÉ 6,5: tanta grinta e voglia di fare, schierato da trequartista c’era tanta curiosità nel vederlo in quel ruolo. Almici va in difficoltà, riesce a catalizzare l’azione su se stesso e a dare il giusto supporto a Ceravolo. Ottimo stato di forma, finalmente, per lui che non dimentichiamolo, ha il suo periodo migliore da gennaio in poi. Speriamo sia così, peccato per il tap in fallito a porta vuota (dal 74′ Puscas 6: volenteroso, può fare sicuramente di più e lo sappiamo).

CERAVOLO 5,5: la grande occasione ce l’ha avuta lui, con quel palo colpito a Lanni battuto. Non proprio insufficiente ma poco incisivo nel tocco finale, si oscura quando c’è bisogno di lui.

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