Uscita a vuoto del Benevento che dopo sei risultati utili di fila cade ad Alessandria senza approfittare dei pareggi di Pisa e Brescia che a loro volta consolidano le prime due posizioni di testa. I grigi rifilano un gol per tempo ai sanniti rimasti fermi al palo, quello colpito dallo squalo Francesco Forte nel cuore della ripresa. Nel complesso deciso passo indietro per i giallorossi, autori di una prima frazione molle che ha visto prevalere i padroni di casa sulle corsie esterne e a centrocampo sfruttando il pressing alto. Tiene alta la testa il solo Acampora, in campo per circa un’ora di gioco. Il rientro di Barba è poco fortunato e si teme per lui anche uno stop per un acciacco alla caviglia rimediato nel finale. In ombra anche Vogliacco, che di testa serve sia Lunetta che Chiarello, bravi a sfruttare gli errati disimpegni dell’ex Pordenone. Prova scialba anche di Letizia, a rimorchio i piemontesi creano sempre superiorità sulle fasce. In avanti manca il mordente: Moncini non graffia, a Insigne e Tello manca il brio e non danno manforte in fase di ripiego. La ripresa, con l’ingresso di Forte, sembrava promettere un ritorno della Strega colpita invece nel momento migliore. Alessandria che, al di là di qualche tentativo del Benevento che avrebbe potuto riaprire i giochi anche con Tello oltre che con l’attaccante ex Venezia, sfiora pure il 3-0. Di seguito le valutazioni dei giallorossi.
PALEARI 5,5: punito dalla prodezza di Lunetta, che calcia indisturbato, e dal tiro al volo di Chiarello con deviazione decisiva di Barba. Evita nel finale il tris dei grigi, che peccano anche di precisione.
LETIZIA 5: chiusura deficitaria su Lunetta che ha tutto il tempo di aggiustarsela e battere a rete. Tanti gli sbocchi dei grigi sulle fasce, mancano le toppe. Un solo affondo, al tramonto della prima frazione, lanciando in porta Moncini. La ripresa certifica una prestazione molto al di sotto delle aspettative.
VOGLIACCO 5: versione assistman, ma a beneficio degli avversari. Le sue spizzate non allontanano i pericoli bensì li materializzano. Sfortunato, certo, ma anche poco concentrato e stizzito.
BARBA 5: evidenzia da subito il suo nervosismo e lascia impronte negative sulla gara. Ne è un esempio la deviazione decisiva e inopportuna sul raddoppio piemontese, il gol che stava per propiziare con un’uscita sprovveduta palla al piede fino alla trequarti avversaria nonché il fallo a palla lontana con Forte che aveva battuto Pisseri. Ciliegina sulla torta l’infortunio rimediato nel tentativo di chiudere su Mustacchio (dal 47′ st Glik sv).
MASCIANGELO 5,5: ci mette lo zampino deviando la conclusione di Pierozzi, unico acuto di una gara che lo ha visto soccombere alle scorribande avversarie costringendolo a non sganciarsi troppo dalla sua posizione.
IONITA 5: lo s’intravede a lottare su qualche pallone, condannato a una battaglia a tratti persa in partenza. Rari i tagli a supporto della manovra offensiva. Gara insipida.
CALÒ 5: non ripete la prestazione incoraggiante di Ferrara soffocando nel pressing dei grigi. Tornano a galla tutti i limiti che hanno caratterizzato un girone di andata davvero sottotono (dal 31′ st Petriccione 6: entra subito nel vivo nonostante sia parte della famiglia soltanto da qualche giorno. Ha intenzione di scalare presto le gerarchie).
ACAMPORA 6,5: unico a tenere alta la bandiera giallorossa ammainandola soltanto quando Caserta lo richiama in panchina. Lotta su ogni pallone, si becca i rischi e anche i calcioni. Sostituzione poco comprensibile per quanto reso in campo (dal 13′ st Brignola 5: ingresso praticamente inconsistente che non cambia il corso del match. Non che le altre volte ci sia poi riuscito. Deve dare di più).
INSIGNE 5,5: davanti si vede a sprazzi e quando ha l’occasione per battere a rete preferisce servire Forte. Pecca negli uno contro uno e dietro non dà mai una mano (dal 13′ st Sau 5: come Brignola, anche il suo impiego risulta improduttivo. Manca proprio la scintilla).
MONCINI 5,5: fa lavoro di sponda ma davanti è impalpabile. Ha una sola occasione ma Pisseri lo mura. Palloni giocabili non è che arrivano a pioggia, ma il killer instinct è pur vero che è una dote innata (dal 1′ st Forte 6: fa capire che con lui davanti le cose cambiano. Pare vero anche se è solo una parvenza di ventata fresca. Ma va lodato l’impegno, anche quando la sorte gli è avversa. In attesa che lo squalo fiuti la preda).
TELLO 5,5: non riescono i dribbling e commette errori di misura, giornata nata storta e che finisce peggio quando ha la chance per riportare a galla la Strega. A due passi dalla porta Pisseri gli nega il sesto gol in campionato. Poteva fare di più.
CASERTA 5,5: la beffa di Ferrara sembra aver stordito un Benevento sceso in campo con lo stesso undici, eccezion fatta per Barba, e sin da subito preda dell’intensità agonistica dell’Alessandria. Strega manchevole sotto tutti i punti di vista, l’avvicendamento Moncini-Forte a cavallo dei tempi ci sta ma non dà la scossa sul piano tattico che prova a dare a raddoppio subito. Le forze, è vero, queste sono, ma è un passo falso che spiazza per com’è giunto e per come si è provato a rimediare. Ora lo stop, almeno per chiarire un po’ le idee dopo due trasferte amare.
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