E’ arrivata la tanto attesa risposta del Benevento che rifila un poker senza storie alla Reggina ritrovando il sorriso dopo tre sconfitte consecutive. Giallorossi protagonisti di una prestazione di spessore con il risultato che sarebbe potuto diventare anche più rotondo. Sugli scudi Viviani e Lapadula, protagonisti con un gol e un assist a testa. Ottima la catena Letizia-Improta che imprigiona Adjapong, si muove bene il centrocampo con Ionita in vena e Acampora a fare densità. Ognuno recita alla perfezione il proprio copione, appare finalmente una squadra che sa ciò che deve fare senza giocate fini a se stesse. Le valutazioni dei giallorossi.
PALEARI 6: ad impegnarlo ci pensa soltanto l’ex Hetemaj appena messo piede in campo. In precedenza si era opposto alla grande a un tiro nato da un’azione in fuorigioco. Mantiene la porta inviolata dopo lo scivolone di Pisa, un’iniezione di fiducia.
ELIA 6: una volta presa confidenza con la fascia non ha remore a farsi qualche bella sgroppata, anche se di fronte ha un Di Chiara che spinge. Ci prova anche con una conclusione deviata in angolo, buona risposta (dal 15′ st Brignola 6: va vicino al gol, ha voglia di farsi vedere).
VOGLIACCO 6,5: gioca d’anticipo e Galabinov non la vede quasi mai. E’ vero che di palloni utili ne ha zero, ma il genero di Sinisa quest’oggi non concede sconti.
BARBA 6,5: Vogliacco cala la saracinesca, lui la accompagna e pensa anche a impostare con ottimi lanci. Bel tandem e nessun rischio.
LETIZIA 7: ne ha fino al novantesimo e per Adjapong prima e Lakicevic poi son mal di testa pesanti. Scodella per la testa di Viviani e con Improta s’intendono che è una meraviglia. Il peggio è passato.
IONITA 7,5: è in forma smagliante come non mai. Il raddoppio nasce da un suo grande recupero, poi becca anche una traversa e alla fine Lapa gli restituisce il favore. Inserimenti, corsa e visione, quel che ci vuole per un centrocampo da ritrovare (dal 15′ st Tello 6,5: al posto giusto al momento giusto. Basta questo per arrotondare il vantaggio e chiudere in festa).
VIVANI 8: è semplicemente perfetto. Faro di un centrocampo perso nel mare in tempesta, prima porta in vantaggio i suoi con un colpo di testa chirurgico poi fa la cosa più semplice quanto fondamentale servendo di prima Lapadula verso la rete. Arrivare prima di chiunque altro con la testa, pensare un secondo in meno dell’avversario e così farlo fuori: i fantasmi sono stati scacciati, l’incubo è solo per gli avversari.
ACAMPORA 6,5: recupera una quantità industriale di palloni senza mai esimersi dal lottare nel fango. Fa da collante e gli riesce alla grande, provandoci anche dalla distanza perché oggi ci si può concedere tutto (dal 32′ st Talia sv: esordio emozionante e per nulla scomposto, lo permette anche il risultato. Forza ragazzo).
INSIGNE 6: con lui si parla sempre di misura, perché in certi frangenti è quella che manca. Nel contesto generale forse è quello che si perde un po’ più degli altri, ma oggi l’importante era ritrovarsi. E vincere (dal 32′ st Moncini sv).
LAPADULA 7,5: segna e fa segnare, oramai un must. Con lui si va sul sicuro, Cionek e Stavropoulos vedono nero. E Turati, bersagliato dall’inizio alla fine, viene anche graziato dal bambino delle Ande. Siamo a quota 7 centri in 12 gare (dal 32′ st Di Serio sv).
IMPROTA 7: mamma quanto corre e quanta qualità, è inarrestabile su quella fascia e col passare dei minuti ingrana la marcia fino ad arare la zona di campo da lui presidiata. Poi finisce anche per fare il terzino a destra. Arma in più.
CASERTA 6,5: la risposta che ci aspettavamo a Pisa è arrivata oggi e di tutt’altro tenore rispetto a quella offerta all’Arena Garibaldi. La sensazione è che ogni cosa provata in settimana sia riuscita alla perfezione e che ogni compito è stato recepito e applicato. Viviani al centro, con Calò relegato in panchina, ha dato un’ulteriore risposta al tecnico. E’ vero che ora si vola subito a Vicenza, ma c’è un bisogno essenziale di continuità, negli uomini e nella mentalità.
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