“Non comprendo la presa di posizione da parte di chi, un tempo non lontano, ha anche avviato la discussione sul Mes. Ricordo a me stessa che iniziò con il primo Governo Conte. È sicuramente propaganda da campagna elettorale… Tutto strumentale! Il Mes esiste da oltre 10 anni, e per poter esserci, l’Italia ha versato molti miliardi. La riforma non implica nuove spese e non pone nuove condizionalità. Si è insinuato, nei giorni scorsi, tra alcune forze politiche, il giudizio apodittico sulla presunta inadeguatezza di questa linea di credito per il nostro Paese; e spesso è stato ripetuto, senza essere accompagnato da una qualche analisi rigorosa. Infatti, non la pensa così la Banca d’Italia, non la pensano così i maggiori economisti. Meno male che alla fine sia prevalso il buon senso“. Ad affermarlo in una nota è la senatrice del Gruppo Misto, Sandra Lonardo che è intervenuta oggi in Aula al Senato, nel corso della discussione generale, in occasione delle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2020.
“Le ragioni del NO al Mes avrebbero creato sconcerto nelle cancellerie europee e dato la palese dimostrazione della incapacità di saper vivere momenti storici privi di cipiglio ideologico e di strumentale resa dei conti. Il punto di caduta finalmente si è avuto.
Abbiamo evitato la brutta figura – prosegue la senatrice -, ma così facendo si apre sempre più una voragine tra noi ed il Paese. Forse la gente inizia a pensare che prima del vaccino anti-Covid occorra che la classe politica si faccia iniettare il vaccino del buon senso. Non si avvantaggiano le banche tedesche, come qualcuno ad arte sostiene, né che faremo la fine della Grecia, con il voto di oggi decidiamo il futuro insieme agli altri, stando ai patti che i vari Governi degli ultimi anni hanno sottoscritto, Governi ad immagine delle zone in cui l’Italia del Covid è divisa: gialli, rossi, verdi. Votando sì, come farò anche io, annunciando il mio voto a favore, recuperiamo per i capelli la nostra credibilità europea. Ma sia chiaro che una vicenda come questa avrebbe dovuto avere il sigillo di tutte le forze parlamentari… avrei auspicato così!
Così, in questa maggioranza, nessuno pensi che noi siamo i sostituti delle beghe altrui. Non si può essere colleghi di 5 Stelle, partito di lotta e di Governo. Decidete il vostro destino, perché non vogliamo dipendere dal vostro. La mia storia politica ha visto lotte di correnti ma ideologismi e fumisterie senza senso no. MAI. Per oggi la crisi pare scongiurata, ma così si fa fatica ad andare avanti e soprattutto cresce in giro collera e disappunto. E il carro con le ruote quadrate, come ha detto il Censis, avanza a fatica. Avanza a stento. Certo, perché il carro vada veloce, occorre che tutti si dia una mano. Non solo oggi col Mes, ma anche col Recovery, perciò, il Parlamento recuperi la sua centralità mortificata da questa filiera istituzionale sfilacciata”.
