Mario Pepe, l'idea di un Expo Agricolo e il lancio a "quattro mani" di Noi Sanniti
Migliorare la vita sociale dei sangiorgesi e rafforzare lo spazio Fiera, che la precedente amministrazione aveva abbandonato, creando l’Expo agricolo di qualità. Queste sono solo due dei vari obiettivi che il neo-sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe, è intenzionato a perseguire per ridare slancio ad una fondamentale realtà della provincia di Benevento.
Dopo aver vinto la battaglia delle elezioni contro il favorito Claudio Ricci, quali sono ora le sfide che affronterà la sua Amministrazione? Abbiamo affrontato e continueremo a farlo, la complessa situazione economica di San Giorgio del Sannio, ritenendo che essa avesse una debolezza strutturale, cercando di comprendere quali scelte fare. È chiaro che senza risorse non possiamo affrontare le diverse iniziative sia sul piano ordinario che su quello straordinario ma anche per questo, come amministratori, abbiamo rinunciato all’indennità di carica. In tal mando in cinque anni risparmieremo ben 250.000 euro. Siamo comunque riusciti a migliorare l’offerta ricreativa e culturale dell’Estate Sangiorgese e puntiamo a migliorare anche quella degli eventi collegati alle festività natalizie. Sul piano straordinario, invece, affronteremo una conferenza dei servizi per capire come rivalutare l’Ex Agenzia dei Tabacchi, che al momento non ha finalità e anche la Zona industriale di San Giovanni.
Un mese fa ha ufficializzato, attraverso Noi Sanniti, il sodalizio con Clemente Mastella. Ci spiega il perché di questa operazione politica? Noi Sanniti è una nuova esperienza, una nuova speranza, non gridiamo subito al nuovo partito. Sarà una leva per smuovere il Sannio e vincere l’inerzia delle attuali forze politiche locali. Il nostro territorio ha bisogno di essere rilanciato e Mastella può introdurre uno stile diverso ed essere attrattore di investimenti.
Tra pochi giorni ci sarà il Referendum Costituzionale; su che posizione è schierato? Come autonomista ed ex Presidente della Commissione di Autogoverno non posso che votare NO. Questa riforma è un tormento e una violenza ai danni della Costituzione; un impoverimento della democrazia e dell’autonomismo.
by Fabio Marcarelli