Omicron, i sindaci sanniti corrono ai ripari: contagi e ordinanze

Crescono di sessanta unità i casi di coronavirus nel Sannio nelle ultime 24 ore: è il dato pubblicato dalla Protezione civile che riporta un numero complessivo di 16.299 contagiati da inizio pandemia. Crescono i positivi attuali con il rapido diffondersi della variante Omicron e cresce di conseguenza la preoccupazione nei Comuni sanniti che corrono ai ripari. Di ieri il post del Comune di Airola che comunicava: “Il sindaco Vincenzo Falzarano, alla luce dell’aumento esponenziale del numero dei positivi in paese – certamente al di sopra delle 70 unità – fa presente come nella giornata di domani (ndr oggi) si interfaccerà con il Prefetto di Benevento per comprendere la fattibilità di misure straordinarie per il contenimento del contagio”. Si attendono ulteriori aggiornamenti.

Post amaro quello del sindaco di San Bartolomeo in Galdo Carmine Agostinelli, che avverte la comunità: “Stiamo a 39. Tra casi già confermati da tamponi molecolari e casi ancora da confermare, siamo arrivati nel giro di poche ore a 39 positivi! Tutto continua come nulla fosse! Questi numeri non li abbiamo mai avuti nella nostra comunità, neanche l’anno scorso quando ci fu il focolaio alla casa di riposo. In passato, con numeri più contenuti, abbiamo sempre avuto atteggiamenti più responsabili. È il caso di ripristinarli ad horas, diversamente mi vedrò costretto a prevedere regole più restrittive di quelle attualmente in vigore. Non è e non vuol essere una minaccia! È una mera constatazione della realtà. La tutela della salute non può essere subordinata a nessun altro interesse. Pertanto, seppur a malincuore, per l’ennesima volta, invito tutti, giovani e meno giovani, a contenersi, a ridurre le uscite e a evitare tutto ciò che non è indispensabile!”.

A Montesarchio il sindaco Franco Damiano “considerato che dalle comunicazioni dell’ASL si evidenzia un ulteriore e preoccupante aumento dei contagi nei minori, anche di pochi anni” ha sospeso dal 27 dicembre e fino all’8 gennaio 2022, “le attività ludiche, ricreative ed educative, anche se non formali, al chiuso, così specificate: asili nido privati, ludoteche, servizi per l’infanzia e l’adolescenza”, in virtù del fatto “che le scuole, di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie, sono chiuse fino al giorno 8 gennaio 2022 e quindi di fatto non ci sono contatti tra gli alunni, il personale docente, limitando eventuali contagi tra gli stessi e nelle loro famiglie” e “valutato che alcune attività ludiche, ricreative ed educative, anche se non formali, al chiuso, costituiscono un luogo in cui più adulti, adolescenti e bambini di ogni fascia di età, proveniente da diversificati contesti familiari, sociali e territoriali, si riuniscono, creando un potenziale fattore di rischio di contagio”.

Se da un lato c’è il virus che corre, dall’altro ci sono i sindaci che corrono ai ripari a suon di ordinanze, come l’ultima del sindaco Clemente Mastella, che richiamando l’ordinanza del Governatore Vincenzo De Luca, ha vietato il consumo di bevande da asporto, ad eccezione dell’acqua, il 31 dicembre e 1° gennaio (Leggi qui). Preoccupato il sindaco di Puglianello, Francesco Maria Rubano, tanto che il 29 dicembre, dalle 1430, ha deciso di puntare su uno screening di massa gratuito, su base volontaria e con la somministrazione di tamponi molecolari, per conoscere, tracciare e quindi isolare il virus. Non si conosce il numero preciso di casi, ma la decisione del primo cittadino fa presagire che la situazione non è rosea.

Diversi i Comuni allarmati dal nuovo diffondersi del virus: preoccupa Paduli che registra addirittura 50 casi così come Foglianise che ne conta 39. A Cerreto Sannita sono 38, a San Giorgio del Sannio invece ce ne sono 23. Il piccolissimo Comune di Sassinoro ha attualmente 20 positivi, a Morcone 14, Limatola ne ha 11. Situazione meno preoccupante a San Lorenzo Maggiore dove sono 6 i contagiati, come a Solopaca (ma l’ultimo aggiornamento è fermo al 22 dicembre). In assenza però del quotidiano bollettino dell’Asl e del report delle varie amministrazioni, sono molti i Comuni dove non si conosce effettivamente la situazione epidemiologica.

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