“Papi, Poeti e Putti. Pene e Purghe per Efebi, Satiri e Janare” questo il titolo del volume di Virgilio Iandiorio, edito dalla casa editrice “ABE”, presentato ieri nella gremita sala espositiva di Palazzo Paolo V nell’ambito della rassegna internazionale d’arte contemporanea “StregArti-Premio Traiano”.
Dopo i saluti di Giuseppe Petito, direttore organizzativo di “StregArti”, e l’introduzione dell’editore Arturo Bascetta, si è entrati nel merito della presentazione della fatica di Iandiorio. L’incontro, moderato dalla giornalista Elide Apice di Sannio Teatri e Culture ha assunto subito le caratteristiche di una chiara e piacevole conversazione storica intorno alla figura di Niccolò Franco nato a Benevento e protagonista indiscusso dello scenario culturale nazionale nella prima metà del 500’.
“Niccolò Franco nasce a Benevento, vive un primo periodo della sua vita a Napoli per poi trasferirsi a Venezia dove viene presentato a Pietro Aretino. Dopo il periodo in laguna si trasferisce prima a Padova e poi a Casal Monferrato dove fonda l’accademia degli Argonauti che lo ha consacrato artisticamente. Vive un periodo storicamente complesso durante il quale cambiano tre papi di cui uno è l’irpino Carafa (Papa Paolo IV)” così l’autore Iandiorio nel presentare la complessa figura di Franco.
“La sua amicizia con Pietro Aretino è stata segnata da proficue collaborazioni ma anche da numerose discussioni per motivi di gelosia circa la conoscenza della cultura greca e latina” ha poi aggiunto l’autore soffermandosi sui rapporti che il sannita Franco intrattenne con Aretino. L’excursus biografico della vita del letterato è partito dall’evocazione del difficile periodo dell’adolescenza, durante il quale il giovane Niccolò era deriso e beffeggiato dai suoi coetanei, ed è giunto alla sua maturità segnata dalla nostalgia nei confronti del luogo natìo, il Sannio, citato nelle produzioni della maturità.
Stimolato dalla moderatrice l’autore si è espresso in merito all’interesse per la storia locale: “la storia locale non è subordinata a quella nazionale ma è parte integrante di essa e dallo studio della quale non si può prescindere”.
Infine citando Paul Veyne (archeologo e storico francese) non ha risparmiato una critica alla didattica storica e letteraria nelle scuole: “obbligare, nelle scuole allo studio della storia oppure della cultura e della lingua latina o greca non ha senso se non si è spinti da una vera preparazione e da una reale passione. E’ inutile e deleterio insegnare la classicità o la storia se la si conosce male e la si insegna peggio.”
Mario Martino
Sostieni la Libera Informazione nel SannioCronache del Sannio è un giornale Free, nel doppio significato della parola. Siamo un mensile cartaceo a distrubuzione gratuita quindi non a pagamento e siamo un quotidiano online sempre aggiornato. Siamo "Free" anche nel senso di Libertà. La nostra testata giornalistica prova a dare voce a tutte le voci, siamo un giornale libero senza grossi gruppi imprenditoriali alle spalle e non siamo organo di partito. Per continuare a fare giornalismo e a raccontare un territorio come il nostro, adesso abbiamo bisogno di voi lettori. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permetterete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà a Cronache del Sannio di continuare ad informarvi. |