Premio Strega 2023, ecco la cinquina. Mastella lancia l’idea: “La dozzina nelle scuole”

del Sorbo e Corrado

“Mi limitavo ad amare te” di Rosella Postorino (217 voti), “Come d’aria” di Ada D’Adamo (199), “Dove non mi hai portata” di Maria Grazia Calandrone (183), “La traversata notturna” di Andrea Canobbio (175) e “Rubare la notte” di Romana Petri (165): questi i cinque finalisti della 77esima edizione del Premio Strega proclamati al Teatro Romano di Benevento, dove si è tenuta la presentazione della dozzina a cura di Stefano Coletta, direttore intrattenimento prime time della Rai.

Minaccia pioggia, verso la conclusione si apre anche qualche ombrello, ma alla fine fila tutto liscio con gli scongiuri del conduttore, del vincitore 2022 Desiati che recita la filastrocca “unguento unguento, mandami al noce di Benevento, sotto l’acqua e sotto il vento, sotto ogni brutto tempo”, e del sindaco Clemente Mastella. “Benevento è una sorta di oasi della cultura, piccola protagonista della cultura italiana” il pensiero del primo cittadino che ha lanciato poi l’invito alla Fondazione Bellonci di ospitare i dodici scrittori nelle scuole beneventane: “Uno al mese secondo il principio di alternanza, sarebbe una bella idea”. Assist raccolto da Stefano Petrocchi della Fondazione Bellonci al termine della serata: “Credo saranno felici di incontrare i ragazzi, questo è solo un arrivederci”.

Il Premio Strega “è il fiore all’occhiello delle manifestazioni che si svolgono a Benevento, un riflettore acceso in tutta Italia e anche in Europa”: così il coordinatore artistico Renato Giordano che si dice contento per la conduzione affidata “anche quest’anno a Stefano Coletta, che ha accettato nuovamente il mio invito. Ha letto tutti i libri con grande voracità, alcuni dei quali molto introspettivi. E poi quest’anno c’è la sezione Poesie oltre a quella Giovani, vinta da Ada D’Adamo”. Il romanzo “Come d’aria” (Elliot) scritto dall’autrice, scomparsa il 1° aprile in seguito a una lunga malattia, ha vinto la decima edizione che si è svolta ieri per la prima volta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

A parlarne è stato lo stesso Coletta: “Non nascondo la difficoltà nel presentare il suo libro, fatto di grande tenerezza ma anche grande disperazione. Ha tante direttrici e un registro di grande coraggio ma anche di grande accettazione. Poi soprattutto è abruzzese, un popolo che vive con l’ineluttabilità il destino”. In generale la dozzina segue un grande filo conduttore: “Sono tutti libri che mettono insieme la chiave personale dello scandaglio, del guardarsi dentro nel ricercare una direzione, le proprie radici, il proprio dolore. E’ interessante come tutti i narratori siano anche documentatori che ci consegnano la loro emotività ma anche il paese che inanella quella storia. Una narrazione totalmente viscerale, ho amato molti di questi testi”.

“Benevento è una seconda casa, qui stiamo bene e ci torneremo” ha affermato Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio Strega, che sulla dozzina confessa: “Abbiamo dovuto fare delle scelte dolorose ma purtroppo ne possiamo scegliere soltanto dodici. E’ stato un lavoro appassionante che crediamo ci abbia portato ad avere la miglior dozzina possibile”. Sulla scelta di lasciare in gara il libro della D’Adamo: “Quando lo abbiamo selezionato era ancora fra noi, è stata una scelta letteraria. Il libro ci ha colpito moltissimo, sia per la materia dolente raccontata sia per come la racconta”.

Questi i dodici candidati dell’edizione 2023: Silvia Ballestra, “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), Maria Grazia Calandrone, “Dove non mi hai portata” (Einaudi), Andrea Canobbio, “La traversata notturna” (La nave di Teseo), Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliot), Gian Marco Griffi, “Ferrovie del Messico” (Laurana Editore), Vincenzo Latronico, “Le perfezioni” (Bompiani), Romana Petri, “Rubare la notte” (Mondadori), Rosella Postorino, “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli), Igiaba Scego, “Cassandra a Mogadiscio” (Bompiani), Andrea Tarabbia, “Il continente bianco” (Bollati Boringhieri), Maddalena Vaglio Tanet, “Tornare dal bosco” (Marsilio), Carmen Verde, “Una minima infelicità” (Neri Pozza).

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