“Le forze del centrodestra sono pronte a sostenere su opinioni programmatiche condivise un candidato presidente alla Provincia di Benevento che possa rappresentare al meglio un progetto alternativo all’attuale sistema di potere che di fatto ha relegato alla marginalità e alla subalternità il Sannio nei confronti dell’area metropolitana e costiera della Campania”: è il deliberato del nuovo incontro di coalizione del centrodestra in via Napoli al Rione Libertà, sede della Lega, e che fa seguito al vertice di settimana scorsa nella sede di Forza Italia al viale Mellusi.
Riunione dell’interpartitico dall’esito tutto sommato scontato e che ha visto la mancata partecipazione dei vertici azzurri e della fiamma, i quali hanno delegato rispettivamente il consigliere provinciale Claudio Cataudo e i due vicecoordinatori Pietrantonio Mauriello e Alessio Scocca. A fare gli onori di casa nella sede del Carroccio sannita il segretario provinciale Luigi Bocchino e il segretario cittadino Alberto Mignone. Il tempo stringe – 8 luglio la presentazione delle candidature sottoscritte da almeno il 15% degli aventi diritto al voto – e nomi spendibili alla Rocca in contrapposizione al lanciatissimo Nino Lombardi non ce ne sono, causa carenza numerica di amministratori di centrodestra da poter spendere in una gara che si annuncia persa in partenza.
Pochi giorni fa il botta e risposta che ha caratterizzato ancora una volta Fi e FdI con protagonisti il dirigente di Fratelli d’Italia Federico Paolucci, Giampietro Roviezzo, sindaco di Bonea e fedelissimo del coordinatore di Fdi Mimmo Matera, e il commissario forzista Francesco Maria Rubano. Quest’ultimo, attuale sindaco di Puglianello, chiamato proprio in causa da Paolucci come unico possibile alfiere del centrodestra alla Rocca. Investitura parsa provocatoria agli occhi degli azzurri, con Rubano che ha invece tirato in ballo, nella replica affidata al collega di LabTv Enzo Colarusso, il sindaco di Bonea Roviezzo, il quale ha però specificato di non avere alcuna tessera di partito né alcuna intenzione di voler far parte di tali baruffe.
A tirare fuori Rubano, viceversa, ci pensa il rappresentante della coalizione in Consiglio provinciale, il forzista Cataudo: “I tempi sono molto ristretti e Rubano è fuori per motivi personali – ufficialmente in viaggio di nozze – fino al 10 luglio, dunque non avrebbe neanche il tempo per organizzare incontri con sindaci e amministratori sul territorio. A dieci giorni dalla scadenza non si può chiedere un tale sacrificio al coordinatore provinciale”. Ragion per cui la proposta avanzata al tavolo “di un candidato non necessariamente di parte, un sindaco che possa fare sintesi tra i vari partiti”. Tradotto: una scelta civica, non di facile reperibilità stante lo stato delle cose, o l’alternativa sarà astenersi totalmente dalla competizione, magari senza disdegnare un supporto al competitor designato dal centrosinistra sponda Dem.
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