Venti tentativi di suicidio, 67 atti di autolesionismo e due suicidi commessi all’interno degli spazi detentivi del carcere di Benevento: sono i numeri riportati dal Garante campano dei diritti dei detenuti Samuele Ciambriello questo pomeriggio durante l’incontro promosso presso l’Orto di Casa Betania per presentare la relazione relativa all’anno 2021. Focus sulla condizione delle persone sottoposte a misure privative della libertà personale con il procuratore di Benevento Aldo Policastro e la presidente del Tribunale, Marilisa Rinaldi. Numeri che comprendono anche Ariano Irpino, dove la Procura ha voce in capitolo: 10 i tentativi di suicidio, uno commesso, 73 atti di autolesionismo e 74 scioperi della fame e della sete elencati da Ciambriello, che oltre ai meri dati statistici rileva la problematica del personale e di figure professionali propedeutiche al reinserimento dei ristretti nella società.
Attenzione dunque ai percorsi di rieducazione e risocializzazione, attraverso progetti, corsi di formazione e di istruzione, proposti dal Garante stesso e dall’Amministrazione Penitenziaria, con occhio critico rispetto a ciò che evidenzia il report annuale: “La fotografia dell’anno scorso ha dei numeri di criticità sconvolgenti. Abbiamo bisogno di figure sociali di ascolto, di educatori, psicologi e psichiatri che scarseggiano” afferma Ciambriello. “Il carcere non può diventare una discarica sociale, il cimitero dei vivi, una bomba a orologeria: interveniamo subito. Mancano vicedirettori in Italia come anche a Benevento, mancano educatori. In quanti hanno risposto al bando?”. E sulla giornata della legalità che si celebra oggi: “Bisogna sostituirla con la parola responsabilità. Non bisogna far vincere l’indifferenza e il cinismo, l’indifferenza è un proiettile silenzioso che uccide lentamente. Abbiamo famiglie di vittime innocenti della camorra che attendono ancora giustizia. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il coraggio”.
“La battaglia su legalità e giustizia non può essere a senso unico” ritiene in merito il procuratore Aldo Policastro. “Il Paese risponda con gli strumenti di diritto dello Stato democratico: è la risposta migliore che innesca un percorso virtuoso”. Quanto ai reati “nel nostro circondario i dati sono sostanzialmente in lieve flessione, ma Benevento raccoglie anche detenuti di altre parti del territorio nazionale. La qualità del trattamento è fondamentale: la civiltà interna alle carceri deve essere garantita per una pena che non sanzioni ma che recuperi”. “Ritengo necessario parlare di legalità e diritti dei detenuti, è indispensabile il reinserimento sociale altrimenti è un fallimento di tutta la società. Si discute tanto dell’ergastolo ostativo, credo che sia uno sforzo che dobbiamo fare tutti nelle sedi competenti affinché si garantisca il reinserimento anche di coloro che sembrano irrecuperabili” ha commentato la presidente del Tribunale Rinaldi.
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