Il numero due della Regione, Fulvio Bonavitacola, a Benevento per presentare le prospettive del ciclo integrato dei rifiuti sannita in seguito all’accordo istituzionale firmato con la Provincia, l’Ente d’Ambito e la Samte: al Museo del Sannio il vicepresidente della Campania accompagnato dal facente funzioni e candidato alla presidenza della Rocca, Nino Lombardi, alfiere di un sindaco Mastella visibilmente soddisfatto al tavolo completato dal vicepresidente dell’Ato Rifiuti, Rossano Insogna, e dal presidente dell’organo di liquidazione della Samte Domenico Mauro.
Ad aprire i lavori quest’ultimo: “Iniziamo a intravedere la luce: con i lavori conclusi alla discarica di Sant’Arcangelo a Trimonte usciamo dalla fase emergenziale ed entriamo in quella ordinaria. Avremo anche una stazione di trasferenza per ottimizzare l’indifferenziato, un segnale tangibile ai comuni che ringrazio per la collaborazione ai fini del pagamento degli stipendi dei lavoratori”. Le tappe tracciate da Bonavitacola, che parla di “un accordo storico per il Sannio”: prima fase caratterizzata dalla rimozione dei rifiuti combusti e non combusti allocati all’interno dello Stir di Casalduni, successivamente i lavori di adeguamento funzionale dello stesso con la realizzazione di una piattaforma di trasferenza. Questo intervento per un totale di un milione e 800mila euro a beneficio della Provincia grazie ai fondi messi a disposizione da Palazzo Santa Lucia. La seconda fase prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica all’interno dello Stir dall’importo di 20 milioni di euro.
“Attualmente tutto il conferimento dell’indifferenziato avviene fuori provincia e non è più sostenibile dal punto di vista del regime dei costi e delle tariffe sull’utenza. Da oggi si mette in sequenza questo percorso dando prospettive alla Samte e certezze ai lavoratori. Quando avranno inizio? Nell’ordine di mesi ma non di anni, dipenderà dalla capacità operativa della società provinciale” il commento di Bonavitacola alla stampa. “Un punto fermo da cui partire” ha sostenuto nella Sala Vergineo, “frutto di anni di lavoro, di alti e bassi”. Una collaborazione istituzionale rafforzatasi col tempo, partita col sospetto e tramutatasi in amicizia. Ne è convinto Clemente Mastella: “Abbiamo lavorato in simbiosi e il rapporto istituzionale si è trasformato diventando una grande amicizia. Noi essendo una piccola provincia possiamo essere da esempio per gli altri, in un momento di crisi generalizzata dall’economia alla politica. Questo allineamento istituzionale porterà ricadute benefiche sul territorio”.
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