
“Garantiamo la continuità dei servizi con un’offerta a 360 gradi e contestualmente diamo una risposta assistenziale accettando pazienti da fuori provincia. L’area covid resterà in allerta ma non inficerà le attività seguendo una strada collaterale”: a garantirlo è il direttore generale dell’azienda ospedaliera “San Pio” Mario Ferrante, assicurando che nell’area covid “le condizioni dei pazienti sono stabili”.
Giornata nazionale, oggi, dedicata alla sicurezza delle cure e della persona assistita: all’incontro presenti, oltre al dg del nosocomio sannita, il Direttore ff. della U.O.C. di Reumatologia, Dott.ssa Maria Grazia Ferrucci, il Presidente dell’Associazione Provinciale Malati Reumatici di Benevento – AmaReProBene, Arch. Maria Vellotti, il Presidente dell’Associazione Campana Malati Reumatici – ACMar, Dott. Pietro Catera, ed il Presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici – Anmar, Dott.ssa Silvia Tonolo.
“Il malato – ha dichiarato per l’occasione Ferrante – deve essere salvaguardato, attratto e coccolato da un sistema che si dedica e cerca di dare risposte adeguate. Reumatologia è stata ridimensionata nel periodo del covid, adesso l’abbiamo allocata in locali performanti e con i malati a proprio agio. Continueremo a fornire un servizio di qualità differenziando l’offerta”.
“Il direttore generale ha cercato di garantire la continuità delle cure ed è importantissimo perché lo abbiamo denunciato più volte, i malati cronici e in particolare quelli reumatici sono stati dimenticati in questo periodo” ha inoltre affermato Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici. “Vorremmo che il ministero e le regioni si prendessero carico di questo famoso Piano Nazionale delle Cronicità per garantire soprattutto ai malati cronici e reumatologici che non vengano a mancare le cure e che possano garantire la continuità terapeutica e la sicurezza di esse”.
“I nostri malati – ha denunciato la presidente ANMaR – vengono a galla solo quando ci sono situazioni come quelle della pandemia. I nostri farmaci sono stati quasi tutti cooptati per i malati di covid e i nostri malati sono rimasti senza. È importante anche l’aderenza terapeutica, che porta a un miglioramento della qualità di vita del paziente reumatico. Si avvicina l’autunno e dovremmo fare i conti con un probabile ritorno del virus, ma vorremmo che i malati reumatologici non venissero dimenticati”.
