“Senza consenso è stupro”, mobilitazione NON UNA DI MENO contro la violenza dei Tribunali

non una di meno 1NON UNA DI MENO -Benevento, ieri 12 aprile, ha organizzato un nuovo presidio davanti il Tribunale di Benevento per dire “Basta violenze dei tribunali sulle donne”. L’iniziativa è stata attiva in  tutta Italia, da Nord  a Sud, da Torino a Palermo, ricordando il caso di Laura e la sentenza della giudice Diamante Minucci di Torino, che il 15 febbraio 2017 ha assolto Massimo Raccuia, ex commissario della CRI, accusato di violenze e stupro. Le giudici hanno trasmesso gli atti alla procura con la volontà di avviare un procedimento per calunnia nei confronti di Laura (la parte lesa) che potrebbe ora trovarsi ad affrontare un nuovo processo.

Valentina Leone, Rappresentante della Rete NON UNA DI MENO – Benevento, ha spiegato meglio la giornata di mobilitazione.

Vi siete radunati presso il Tribunale di Benevento, un’unica voce si è alzata per sottolineare cosa?

“La manifestazione, che si è svolta in contemporanea in più città d’ Italia, è stata lanciata dalla rete Non una di meno – Torino a seguito della sentenza che il 15 febbraio scorso ha assolto con formula piena Massimo Raccuia accusato di violenze e stupro nei confronti di Laura. Il no di Laura, il suo basta non è stato sufficiente per dare prova dei fatti. Quindi, anche qui a Benevento, un’unica voce si è alzata per dissentire e per dire basta alla violenza dei tribunali, alla violenza di genere e per ribadire la necessità della piena applicazione della Convenzione di Istanbul”.

 

L’assurdo caso di Laura potrebbe rappresentare una visione ancora di “inferiorità” della donna per come è vista dalla nostra società?

“La subordinazione della donna nasce dalla svalutazione delle donne sul piano culturale e simbolico. Il caso di Laura, nello specifico, sicuramente ci dimostra che la nostra società sostenta la cultura dello stupro e i Tribunali la legittimano. In generale, Laura rappresenta la che donna vive in una cultura che non la contempla ancora, quindi rappresenta tutte noi”.

 

Secondo voi, i presidi di ieri, visti a Benevento, come in tutta Italia, possono bastare a scuotere le coscienze o serve dell’altro?

“I presidi sono l’occasione per esprimere la propria opinione e il proprio dissenso e il fatto che più città lo facciano assieme rappresenta uno delle conquiste del percorso nazionale di Non una di meno. Cioè quello di non sentirsi sole nell’affrontare i problemi legati alla questioni di violenza genere. Sicuramente queste mobilitazioni non bastano, serve altro e altro ancora…. bisogna decostruire stereotipi, saperi e generi prima di iniziare a scuotere le coscienze!”

 

 

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