“Interpretare dieci personaggi con soli tre attori” questa la scommessa che ha spinto la compagnia Red Roger (ramo teatrale dell’associazione “Maccheroni Amari”) a misurarsi con i propri limiti e superarli.
“Spiriti Natalizi” rappresenta dunque una sfida vinta e che ora raccoglie, a suon di applausi, i frutti di un inteso lavoro di ricerca storica,sociologica, letteraria e teatrale. Infatti, lo spettacolo, scritto interamente da Pier Paolo Palma e tratto liberamente dalla grande opera di Charles Dickens, “Canto di Natale”, è un certosino lavoro di rilettura dell’opera dello scrittore britannico alla quale la compagnia Red Roger ha aggiunto un originale tocco comico senza snaturare, tuttavia, le parti originali che sono state armoniosamente integrate.
Lo spettacolo, andato in scena questo pomeriggio presso l’Istituto San Filippo Neri di Benevento, ha visto il suo debutto nel 2016 presso il Teatro “L’aura” di Roma ed ha, fino ad ora, collezionato 9 repliche in varie città d’Italia. Il rifacimento muove dalla famosa trama dickensiana e quindi narra della conversione del vecchio e avaro Ebenezer Scrooge, in seguito alla segnante visita, nella notte di Natale, di tre spiriti: il Natale del passato, il Natale del presente e il Natale del futuro. Alla fantasiosa storia Dickens ha unito, come di consueto nelle sue opere, l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile.
Nel rifacimento della compagnia Red Roger (con Pier Paolo Palma, Eugenio Delli Veneri e Georgia De Conno) si parte dalla metamorfosi del vecchio Scrooge che diviene Scrocca. Il protagonista, oggetto di una celata satira all’avarizia, è ” ispirato all’ ‘Avaro’ di Molière” ha dichiarato il regista Palma. Convito di poter trarre profitto dalla vendita di lupini, con i suoi assurdi e monotoni discorsi sul risparmio e la ricchezza, Scrocca era riuscito a convincere proprio tutti ad assecondarlo.
Così, per il suo fedele dipendente Bob, suo nipote e tutta la sua famiglia era diventato l’avaro per eccellenza: avaro di sentimenti, avaro di emozioni, avaro di soldi, avaro di sogni e avaro di speranza. Ma l’incontro con gli spiriti, tra gag e profonde riflessioni sul suo passato da uomo romantico e generoso, apre ad una profonda trasformazione che porterà Scrocca ad essere un uomo nuovamente generoso, esageratamente generoso, tanto da invitare in casa sua l’intera città per festeggiare il Natale; una festa che prima della conversione detestava con tutto sè stesso e che vedeva come l’ennesima occasione di sperpero di denaro.
Come per magia, dopo la conversione, la casa, fino a poco prima mantenuto scrupolosamente fredda e buia per evitare qualsiasi tipo di consumo, diviene improvvisamente un luogo solare, luminoso, caldo ed accogliente. La magia del Natale aveva coinvolto finalmente anche Scrocca, il calore dell’atmosfera natalizia aveva sciolto la sua avarizia e finalmente l’uomo poteva godersi una nuova ricchezza fatta di sogni, affetti e speranze, non più di risparmi, soldi e…lupini!
Una storia a lieto fine, una storia che ha trasmesso ai grandi e ai piccini che hanno riempito la sala, un forte messaggio di speranza in maniera solare e leggera e con il valore aggiunto delle musiche del maestro Massimo Varchione eseguite da Massimo Varchione ed Elisa Vito. I costumi, il make-up e l’attrezzatura di scena sono stati curati da Georgia De Conno.
Mario Martino
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