Strega, hai paura di volare? Analisi e pagelle del duro k.o. di Trapani
Quella vista ieri è stata la peggiore prestazione offerta sinora dal Benevento. Il Trapani centra la prima vittoria stagionale e lo fa grazie al gol, nemmeno a dirlo, di Citro, che si sblocca in questa stagione. È la serata delle “prime volte” per i siciliani al Provinciale, mentre i giallorossi interrompono un altro record, settimana dopo settimana: quello dei gol segnati in trasferta, l’ultima volta senza gol lontano dal Vigorito risale a Ischia-Benevento del novembre 2015. C’è molto da dire sulla gara fatta dai giallorossi, sulle scelte di Baroni e sull’atteggiamento generale delle ultime settimane, eppure c’è anche così poco da raccontare dopo un match che non ha visto niente di concreto e interessante. Come annunciato in conferenza da Cosmi, il Trapani sarebbe stato diverso, cattivo, solo alla ricerca dei tre punti, con qualsiasi mezzo. C’era da aspettarselo, ma nessuno si aspettava un Benevento molle, afflosciato, senza idee e privo di contenuti. Il più brutto della stagione.
LA PARTITA
Le azioni pericolose si contano sulle dita di una mano. Nella prima frazione è il Trapani, incitato dai numerosi supporters giunti al Provinciale, a cercare di più la via del gol. Gli attacchi non sono degni di nota, ma ben orchestrati. Il Trapani non sfonda la difesa giallorossa, ci prova Scozzarella senza fortuna dalla distanza, risponde Ciciretti che di fatto conclude l’unico tiro in porta nel primo tempo per il Benevento. Citro da solo non colpisce di testa a pochi passi dalla porta difesa da Cragno, ma il portierone dell’under 21 non può nulla quando proprio Citro, uno che sicuramente non può vantare una certa altezza, servito da Nizzetto insacca di testa. Il gol partita arriva al 28′, poi Nizzetto tenta dalla distanza, conclusione alta. La reazione del Benevento è sterile, anzi è un complimento definirla così. Ceravolo fa a sportellate ma è solo, abbandonato. Falco non trova sbocchi né soluzioni alternative, Ciciretti e Melara non hanno il passo delle prime uscite stagionali. Nella ripresa il Trapani si limita a controllare senza affondare, di fatto Cragno non è mai stato impegnato. La partita s’incattivisce e il Benevento appare piuttosto nervoso, mentre i padroni di casa trascorrono il tempo a terra. La gara chiesta da mister Cosmi. Non è questo, però, che dovrebbe impedire una reazione veemente da parte degli Stregoni che, invece, si affacciano dalle parti di Guerrieri solo in un’occasione, pure ghiotta: Falco serve Ceravolo in profondità, il portiere granata viene battuto sul tempo e al limite dell’area salva sul tiro dell’attaccante calabrese. Il Benevento non arriva più in area di rigore né impegna severamente Guerrieri. Ciliegina sulla torta l’espulsione di Cissé che salterà la sfida contro lo Spezia, a coronamento di una trasferta da dimenticare.
LE SCELTE TATTICHE
Sono quelle che fanno più discutere, ma partiamo dal Trapani: Cosmi torna al 3-5-2 e non fa turnover, in fase difensiva si trasforma in un solido 5-3-2. Dentro Ciaramitaro e Scozzarella dati per panchinari in favore di Barillà e Colombatto, relegati infine in panchina. Guerrieri preferito a Farelli, in difesa Casasola, Pagliarulo e Legittimo. Detto di Ciaramitaro e Scozzarella, a completare il centrocampo a cinque ci sono Fazio e Rizzato, al rientro, sulle fasce e Nizzetto mezz’ala. In avanti confermata la coppia Citro-Petkovic, con quest’ultimo praticamente nullo. Torniamo a noi, alle scelte di Baroni che pesano e che ovviamente lo pongono per la prima volta sul banco degli imputati: Buzzegoli e De Falco fuori contro ogni pronostico, centrocampo di interditori formato da Chibsah e Del Pinto. “Più forza fisica e corsa perché la gara sarebbe stata ruvida” ha dichiarato il tecnico fiorentino nel post-partita, ma la scelta si è rivelata errata. Il Benevento non ha avuto l’ordine né la capacità di impostare. Le idee non partivano dai piedi buoni di chi sedeva in panchina e con quei piedi ha costruito trame di gioco fondamentali finora, ai fini della qualità e del risultato. I due difensori che si allargano quando Cragno serve la rimessa dal fondo, Chibsah o Del Pinto a raccogliere e smistare. Tema tattico sempre proposto da Baroni che ieri non andava, e te ne accorgi quando uno dei due ricevitori si vede costretto a ridarla al portiere, o a girare verso i due della difesa che lanciano lungo. Possesso palla sterile e inconcludente, gli unici movimenti buoni sono del solito Ceravolo che attacca sempre la profondità. Falco troppo lontano dalla porta e costretto a giocare palla a centrocampo, Ciciretti e Melara statici e isolati sulle corsie esterne. Il solo Ceravolo sedotto e abbandonato lì davanti, fa quasi compassione vederlo lottare con tutta la difesa avversaria senza ottenere risultati.
L’ATTEGGIAMENTO
È un classico ormai: il Benevento nei primi tempi resta negli spogliatoi. Eccetto contro l’Entella, la truppa di Baroni sembra peccare di concentrazione e di mordente nei primi 45 minuti. L’atteggiamento di ieri speriamo sia un caso a parte, un vero e proprio eccesso di tutti i difetti caratteriali visti finora: il Trapani assatanato su ogni pallone, il Benevento risponde picche e finisce pure per innervosirsi. Vedere per credere Cissé, espulso (forse esageratamente) per proteste nel finale di gara. Ma anche Lucioni pare alquanto polemico, cosa non da lui. Il sistema nervoso influisce sulla partita degli Stregoni che bloccati dall’ottima difesa di casa, non vedono la porta nemmeno da lontano. Senso di appagamento, di risparmiarsi, di non dare tutto per non sprecare energie preziose: perché allora non far girare gli uomini a disposizione come tanto acclamato sin da agosto? Venuti e Padella sono in netto calo, Lucioni e Lopez ci mettono il cuore ma ultimamente non le gambe e la testa, Ciciretti, Falco e Melara non al top e che non possono fornire il giusto supporto a Ceravolo, Cissé fuori condizione come lo scorso anno di questi tempi. I ricambi ci sono e le soluzioni tattiche pure, perché attendere e non aggredire allora?! Perché aspettare le mosse altrui?! Perché non orchestrare un contropiede pungente come visto a Bari o contro il Verona? Manca la lucidità, manca la sicurezza e la spensieratezza: è un fattore psicologico, un cambiamento mentale. Senza la spensieratezza di inizio campionato, i giallorossi non riescono a trovare la giocata vincente. Qui si vede la mano del tecnico: dov’è il lavoro mentale di Baroni?
L’ALLENATORE
Arriviamo a Baroni: sia chiaro, non è una critica su quanto fatto finora ma sulle lacune e le pecche evidenziate anche quando tutto andava bene. Il Benevento ha mostrato un equilibrio precario già contro il Novara, ultima vittoria giallorossa. Baroni pare preso dagli esperimenti e dalle soluzioni improvvisate senza pensare alla concretezza: come badare al dettaglio perdendo di vista l’insieme. Camporese, Bagadur e Gyamfi potrebbero tornare utili, Pezzi potrebbe essere rilanciato, per far rifiatare coloro che sinora hanno sempre giocato. Mai più Chibsah-Del Pinto: contro la Spal avevamo evidenziato il problema di questa coppia che insieme, per ovvie caratteristiche tecniche simili, non combaciano. De Falco avrebbe meritato un posto da titolare, ordine e freschezza mentale erano sufficienti. Baroni lascia ancora a riposo Puscas, finito in tribuna. Quando torna? Perché aspettare così tanto? Scelte del tecnico che non vuole rischiarlo o tempi clinici da rispettare? Se Jakimovski e Pajac non sono in condizione e non al passo con la squadra (come detto nella conferenza precedente), perché non provare ad inserirli e giostrarli al meglio in una partita che ti consente di attuare il turnover?! Cissé esterno da scartare, quanto visto contro il Perugia è stato smentito contro il Trapani.
LA CLASSIFICA
Il Benevento scivola all’ottavo posto, l’ultimo disponibile in chiave playoff, a 15 punti con Spal e Brescia. Lo Spezia prossimo avversario è a quota 17 e segue la scia di Cittadella, Carpi ed Entella a 19 e Frosinone a 18. La classifica è cortissima, 5 sono i punti che dividono la Strega dalla zona playout, soprattutto dopo le vittorie di Trapani e Avellino: se non si raccolgono punti pesanti sabato, si rischia di scivolare nella parte destra. Un punto in quattro partite, il bottino conquistato questo mese è da retrocessione.
LE PAGELLE
CRAGNO 5: non è stata una serata facile, la più brutta anche per lui. Non ha dovuto effettuare chissà quali parate ma ha sbagliato diversi rinvii.
VENUTI 4,5: i gol stanno arrivando tutti dalle sue parti. Basta questo.
PADELLA 4,5: mancanza d’ossigeno e di ragione, rischia su un contropiede avversario quando falcia letteralmente Citro beccandosi il giallo. Il gol deriva da una sua disattenzione insieme a capitan Lucioni. Deve fare staffetta.
LUCIONI 5: nervoso e grintoso. Grinta che non si tramuta in rabbia agonistica ma in frustrazione. Lo Zio non è lui e sbaglia anche qualche controllo e qualche appoggio. Non deve crollare mentalmente o scoraggerà i compagni.
LOPEZ 4,5: vera brutta prestazione per lui che sbaglia passaggi e controlli a iosa. Mai veramente propositivo, l’asse con Melara è inesistente. Ci mette il cuore come sempre ma stasera non basta.
CHIBSAH 5: ha una sola attenuante: la scelta di Baroni di affiancargli Del Pinto. Lui non ha il piede per impostare, né la visione di gioco per giostrare le manovre offensive. Stasera torna a sbagliare troppo e a perdere palloni pericolosissimi. Un passo indietro (dal 67′ De Falco 5: entra per dare ordine e giostrare la manovra, ciò che avrebbe dovuto fare dall’inizio. Baroni ha scelto diversamente e una volta entrato era troppo tardi).
DEL PINTO 4,5: Baroni gli chiede di fare quello che sa fare. Bene, stessa sorte che tocca a Chibsah, e due interditori che si ritrovano a dare randellate sulle gambe a tutti. Lorenzo è stato miracolato letteralmente da Ghersini che non lo ha nemmeno ammonito durante il match.
CICIRETTI 4,5: praticamente non gli riesce una giocata. Nervoso ed in evidente difficoltà, c’ha provato dalla distanza senza effetto. Nessuno scambio con Falco né supporto a Ceravolo, prestazione incolore dettata anche dalla condizione non ottimale.
FALCO 4,5: solito gioco per l’ex di turno. Porta a spasso gli avversari, palla al piede è imprendibile ma gli capita la stessa sorte di Ciciretti. Distante dalla porta, non riesce a trovare la giocata, arriva fino a centrocampo per smistare sugli esterni eternamente bloccati. Nullo anche lui (dall’80’ Buzzegoli sv: inutile inserirlo nei dieci minuti finali quando il Trapani difendeva in undici).
MELARA 4,5: al rientro dopo il riposo contro il Perugia, conferma il periodo no anche lui. Solo su quella fascia, tenta la giocata personale e la solita percussione che si rivela inutile. Esce ad inizio ripresa ma Cissé ha la capacità anche stavolta di far peggio (dal 57′ Cissé 3: incommentabile).
CERAVOLO 5: lotta e fa come al solito a sportellate, cerca sempre la profondità e ha la palla buona per il pareggio. L’unico a farsi valere ma è sempre troppo da solo. Un problema perenne del Benevento: quando e come vogliamo dare un supporto a Ceravolo in attacco? Da solo non potrà tenere in eterno e con la squalifica di Cissé, e con Puscas di cui si ha un vago ricordo, Ceravolo sarà chiamato agli straordinari.