
Cos’ha in comune il Benevento di Pippo Inzaghi con il Bari di Ranocchia, Barreto e Kutuzov, il Verona di Toni, Jorginho e Iturbe, e il Palermo di Dybala, Belotti e Abel Hernandez? Tutte squadre neopromosse che nel decennio scorso si son trovate a Natale nella parte sinistra della classifica. Di fatti, la Strega è la prima neopromossa a riuscirci nella nuova decade. E una particolarità: eccetto l’Hellas, son tutte squadre del sud.
EXPLOIT DALLA B
Quello dei giallorossi non è passato inosservato, anche se nel termine di paragone con le altre annate c’è da fare una doverosa precisazione: fin qui si son disputate solo 14 giornate per via del periodo eccezionale che stiamo vivendo, che ha comportato il blocco dei campionati e l’inizio in ritardo della nuova stagione. Un particolare non da poco che può essere interpretato sia come un vantaggio “personale” – dovendo la Strega affrontare nelle prossime tre gare Milan e Atalanta al ‘Vigorito’, impegni tosti, e Cagliari fuori – ma anche come un vantaggio “altrui” – avendo avuto le altre più impegni e dunque più chance per incrementare il proprio bottino e assestarsi tra le prime dieci -, fermo restando che ogni campionato fa storia a sé. L’exploit maggiore fu quello dell’Hellas di Andrea Mandorlini, trascinato dai 20 gol di Luca Toni: chiuse al sesto posto il 2013, con 29 punti in 17 gare giocate; stesse gare a disposizione e ottavo posto per il Bari di Gian Piero Ventura, a quota 25 a Natale; decimo, proprio come la Strega, il Palermo 2014/15 targato Beppe Iachini che chiuse esattamente a metà classifica, con 22 punti in 16 giornate. Bando alla scaramanzia, il confronto col passato ci dice che una neopromossa che chiude a Natale nella metà di sinistra, a fine stagione si salva senza patemi mantenendo il centro classifica: Bari ed Hellas arrivarono decime, il Palermo undicesimo.
UNDICI SQUADRE IN OTTO PUNTI
Campionati diversi, storie diverse dicevamo. E non ci voleva un indovino per prevedere una stagione, quella attuale, indecifrabile e dai tratti anche sorprendenti. Con lo smacco della ‘Dacia Arena’ ai danni dell’Udinese, i ragazzi di SuperPippo hanno inghiottito un bel po’ di squadre, superando Sampdoria e Udinese per l’appunto, e portandosele alle spalle. Pesante il +3 sui friulani, a pari merito con il Bologna, questi a 5 punti sopra la zona calda presidiata dal Genoa, a -8 dalla Strega. Ben undici squadre in otto punti e nessuno può sentirsi esente dalla lotta salvezza nella parte destra della classifica. Lapalissiano poi il divario tra Torino (ultimo a quota 8) e Spezia (quartultimo a 11): solo tre punti. In questa bagarre è bene che sia la Strega l’estremo da prendere in considerazione per tenere a bada le distanze, ciò consente di calcolare di più le giornate e stare un passo avanti alle inseguitrici. Situazione analoga si è verificata lo scorso anno, quando Torino e Milan, appaiate in decima posizione con 21 punti, erano distanti 10 lunghezze dal Genoa ultimo (11). I rossoneri poi hanno conquistato l’Europa grazie a un cammino perfetto che perdura ancora oggi (leggasi primato da imbattuti, il 3 gennaio la sfida nel Sannio), il Torino ha invece chiuso al 16° posto (due piazze sopra la terzultima posizione) a quota 40. Significa che da gennaio a maggio i granata hanno accumulato altri 19 punti (5 vittorie e 4 pareggi) con il lusso di poter perdere 12 volte. Nell’ultima decade non si è registrato un vantaggio di 10 punti tra decima e ultima se non in una sola occasione: sicuramente anacronistico è il caso della stagione 2013/14, quando Parma, Lazio, Cagliari, Udinese e Genoa chiusero l’anno tutte a metà classifica a 20 punti, e il Catania era fanalino di coda a quota 10. Gli emiliani trascinati da Cassano e Amauri chiusero poi al sesto posto ma furono esclusi dall’Europa per i pagamenti Irpef in ritardo, tutte le altre conclusero nella zona centrale della classifica. Ma restano pur sempre tempi passati, questo campionato non è per nulla ordinario. Sta alla Strega dimostrare che sia proprio così.