Una Pazza Strega fa sognare l'intero Sannio: è 2-1 al Cesena in rimonta!

Foto di Benevento Calcio Pagina Ufficiale Facebook
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Diciamocela tutta: il Benevento l’ha sfangata. Prima della prodezza dell’uomo della provvidenza, di quell’Amatino creatore di sogni fin qui irraggiungibili, il Vigorito ha tremato. No, non era per il freddo. La Strega era in affanno, il Cesena in pressing. La cultura del lavoro, la consapevolezza di sapere e dover soffrire: le grandi squadre vincono anche così. Ecco un detto che allora molto comunemente rimbalza sui social e tra gli addetti ai lavori: questo Benevento è una grande squadra e Camporese nel post partita ne dà la conferma. Benevento-Cesena 2-1: prima gli spettri, poi il paradiso. In successione Verona, Bari, Novara, Spezia, Brescia, Cesena: le big della cadetteria si sono tutte inchinate allo strapotere sannita. Il resto… È STORIA.

SCELTE E TATTICA
Le previsioni della vigilia fatte nella giornata di ieri vengono rispettate e Baroni scioglie tutte le riserve schierando un 4-3-3 o 4-3-2-1 a tratti, con Gyamfi tornato titolare in luogo di Venuti, Pezzi a sostituzione dello squalificato Lopez e Del Pinto dentro al posto di De Falco, con Buzzegoli totalmente ristabilito. Ciciretti e Falco a supporto di Ceravolo. Camplone conferma lo stesso undici della vigilia, con Ciano e Dalmonte inarrestabili sulle fasce e pronti a servire il pericolosissimo Djuric. Cesena ben disposto in campo, il modulo speculare fa si che le due squadre si specchino. Benevento che a centrocampo lascia qualche metro in più ai tre cesenati, soprattutto Kone lasciato troppo libero di agire in contropiede. Fisici e sempre pronti a ricevere palla, la cura Camplone ai bianconeri fa bene, almeno sul piano del gioco: tema tattico sempre lo stesso, con gli esterni alti che devono verticalizzare per Djuric, spesso lasciato troppo solo dai compagni. Il Benevento non ha sbocchi sugli esterni se non quando Gyamfi e Pezzi alzano il tiro, peccato i cross siano tutti sballati. Allora meglio affidarsi agli inserimenti dei centrocampisti: Chibsah e Del Pinto sempre pronti a coprire l’area, Buzzegoli metronomo perfetto a centrocampo. Ciciretti e Falco devono dare fantasia, brillantezza e azionare la Belva Ceravolo, serata sfortunata per lui. Nella ripresa c’è da soffrire, esce Padella per un problema al ginocchio, ecco Camporese. Il Benevento nella fase finale del secondo tempo pare rinunciare a qualsiasi attacco e arranca in difesa, il Cesena concretizza poco e non sfrutta il forcing a proprio favore. Ecco che s’illumina Ciciretti, accompagnato dal nonno nella corsa verso il gol: tripudio al Vigorito. Distrutto anche Pezzi, gli subentra Venuti. Lo stesso vale per Buzzegoli, dentro De Falco. Assalto finale del Cesena che si conclude con un niente di fatto: la Strega incredibilmente vola ancora, con un nodo alla gola e un pizzico d’incredulità.

LA GARA
La prima frazione è di marca giallorossa. Il Benevento comincia col piglio giusto e lascia presagire il meglio. L’impatto con la gara è buono e ad inizio match Pezzi pesca ottimamente Del Pinto che da solo contro Agazzi tira al volo, alto. Sussulto al Vigorito, poi ci pensa Djuric a congelare le temperature nell’impianto di Santa Colomba: Kone batte subito una punizione verso Ciano che va verso l’area e crossa per lo statuario Djuric, che da solo insacca con Cragno incolpevole. Dormita colossale dei giallorossi che si poteva evitare. La Strega sembra essere baciata dalla sfortuna stavolta: Falco in area appoggia di testa per la corrente Ceravolo che a botta sicura impegna Agazzi, sulla ribattuta lo stesso Ceravolo, di testa e a porta libera, manda clamorosamente a lato. Il Vigorito ci crede e spinge i suoi, il Cesena cerca di addormentare e spezzare il ritmo già nel primo tempo ma è proprio allo scadere che arriva il pareggio, su azione contestata in seguito: Falco tira al volo dal limite, palla sul palo (la porta pare essere… STREGATA) e sulla ribattuta si fa trovare sempre pronto lui, Chibsah, che insacca e manda in estasi il pubblico. Posizione del ghanese contestata dato che era oltre Agazzi e c’era solo un difensore bianconero sulla linea di porta. Il regolamento vuole che in tali occasioni, oltre al portiere debbano esserci almeno due giocatori di movimento, giusto per chiarezza. Difficilissimo però in quel momento valutare la posizione irregolare. Ripresa che comincia con l’infortunio di Padella, altra tegola, dentro un Camporese super. Falco vola sull’esterno e si accentra, serve Buzzegoli che tira morbido verso Agazzi. Il Benevento va in letargo e il Cesena conquista terreno: il pressing dei romagnoli è costante ma non porta a nulla se non ad una sola occasione capitata sui piedi di Kone, Cragno gli dice di no in piena area di rigore. Dal forcing del Cesena nasce il contropiede fatale: Ciciretti s’inventa sulla linea del fallo laterale un tacco delizioso per Gyamfi. Azione da manuale del calcio col ghanese che con un numero salta l’avversario e serve nuovamente Ciciretti che da posizione angolata incrocia un sinistro velenoso: il Vigorito è una bolgia, il Benevento scrive un altro capitolo di storia. “CIAO NONNO” è la dedica di Ciciretti al nonno venuto a mancare, quel Ciciretti commosso, sfinito. A -3 dal Verona, -1 dal Frosinone, la Strega senza il punto di penalizzazione sarebbe seconda a 32 punti con i ciociari. La storia si sta scrivendo e l’attesa si sposta tutta verso la partita dell’anno, l’attesissimo derby contro l’Avellino: il predominio rispetto al passato pende dalla parte dei sanniti, almeno in classifica, bisognerà vedere sul campo se così sarà…

LE PAGELLE
CRAGNO 7: nulla può sul gol di Djuric, dimenticato dal mondo. Ci mette le zampone sulla botta di Kone. Primo gol su azione subito al Vigorito, meglio questo che perdere l’imbattibilità interna.

GYAMFI 6,5: va in difficoltà inizialmente su Dalmonte, rapido e dallo scatto felino. Riesce a domarlo a gara in corso, lasciandosi andare a qualche cavalcata. Cross tutti sballati, perla sul gol di Cicio. Valore aggiunto, sempre e comunque.

PADELLA 7: merita una menzione d’onore. Col ginocchio traballante lotta finché può. Un vero gladiatore che resterà nella storia giallorossa. Ps: Djuric è talmente alto che te lo sei dimenticato (dal 50′ Camporese 7: gioca per la prima volta 40 minuti col Benevento e in difesa prende qualsiasi pallone, lasciandosi andare anche a qualche recupero eccellente. Buono a sapersi in vista del futuro).

LUCIONI 6,5: colpe divise a metà con Padella sul gol del Cesena, non funziona la trappola del fuorigioco. Per il resto gara limpida con Djuric limitato il più possibile.

PEZZI 6: beccato spesso dal pubblico per qualche disattenzione ed errore in impostazione o in fase di rifinitura, ingiustamente diventa il bersaglio della tifoseria. Si rende protagonista con un grande recupero su Ciano, cliente scomodo davvero. Esce coi crampi, segno che ha dato tutto ed è questo l’importante (dal 77′ Venuti sv).

CHIBSAH 7,5: il secondo marcatore del Benevento in stagione è proprio lui. L’omone che comanda il centrocampo e ha trovato il vizietto del gol. Nient’altro da aggiungere, spettacolare e sempre presente al momento giusto.

BUZZEGOLI 7: metronomo perfetto, scandisce le azioni giallorosse con una precisione certosina. Lanci perfetti a destra e a manca, unica pecca: si abbassa troppo in fase difensiva (dall’86’ De Falco: sv).

DEL PINTO 6,5: non dispiace Lorenzo, lanciato nella mischia per dare forza al centrocampo. Reparto che nel corso del match va in calo. Peccato per il gol fallito all’inizio, per il resto ha svolto i compiti con convinzione e carattere.

CICIRETTI 8: merita l’otto in pagella soltanto per il gol che lascia sognare il Vigorito. Dedica speciale al nonno, serata magica per lui dove ha riscontrato qualche difficoltà col suo diretto avversario. Perla sopraffina quel tacco per Gyamfi che ha portato al gol.

FALCO 6: lontano dalla porta e spesso troppo largo e propenso a rientrare a centrocampo, vede poco la porta e quando lo fa colpisce o il palo o Ceravolo. Ottimi gli scambi con Ciciretti.

CERAVOLO 5,5: dispiace dare il voto sotto la sufficienza stasera ma la Belva ha sbagliato qualcosa di clamoroso che poteva ristabilire subito i conti. Ha dato poca profondità quando la squadra ne aveva bisogno, forse sfiduciato. Dovrà ricaricarsi subito, nel derby la Belva dovrà sbranare il lupo.

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